Hevia e Vecchioni sul tramonto di Peltuinum
Milioni di dischi venduti in quaranta Paesi nel mondo. Diventato famoso per Tierra de nadie (No Man’s Land), suggestione musicale che il pubblico italiano ha scoperto grazie allo spot pubblicitario, Hevia – pseudonimo di José Ángel Hevia Velasco – è un pioniere che ha sfidato i confini della tradizione e ha aperto nuove strade musicali. La sua carriera è un trionfo dell’innovazione, dimostrando che il passato e il presente possono fondersi armoniosamente per creare una musica dal tempo sospeso. L’asturiano sarà protagonista della giornata conclusiva della Festa dei Popoli europei, uno sguardo sul continente tra cultura e storia, in programma fino a stasera nell’area archeologica di Peltuinum. Lo spirito dell’iniziativa mette in correlazione tradizione e modernità, qui ben rappresentato dall’uso rivoluzionario della gaita Midi: una cornamusa elettronica, sviluppata insieme ad altri, gli ha permesso di unire il calore e l’autenticità del suono tradizionale della gaita con l’enorme potenziale creativo della tecnologia elettronica. Hevia ha potuto così esplorare nuovi orizzonti musicali e creare un sound unico nel suo genere. Hevia si esibirà alle 19. Dopo di lui il gruppo folk rock romagnolo Lennon Kelly che nella sua musica fonde armonie irlandesi al punk o al rock. Sempre oggi, ma alle ore 17.30 ci sarà anche uno spettacolo teatrale a cura di Paola Giorgi e la bottega Teatro Marche: Il segreto del Conero e della Selkie Miti. Nell’iniziativa sono stati coinvolti il giornalista pugliese Manilo Triggiani, che da anni si occupa di studi delle tradizioni, di attualità e di cultura ed è componente della Società di storia patria della Puglia, la friulana Teresa Pitton, ricercatrice di storie e leggende della sua regione, e l’aquilano Luca Serani, interprete e insegnante di teatro. Presenti anche lo scrittore Emanuele Luciani e Pierluigi Giorgio. Ieri, nella giornata di apertura, si è esibito Roberto Vecchioni. Il suo concerto è stato seguito da Lucanero Trio, il trio di musica tradizionale che ha anche festeggiato la messa a dimora dei bulbi dello zafferano, nella “Giornata dei solchi” nel vicino paese di San Pio delle Camere.
di Fabio Iuliano – fonte: il Centro