Patini, Michetti e Celommi tesori dell’800 abruzzese al Munda
Un omaggio all’arte abruzzese del secondo Ottocento e del primo Novecento con le nuove acquisizioni del Munda – Museo nazionale d’Abruzzo all’Aquila. Un allestimento che conclude idealmente il percorso museale grazie a recenti acquisizioni che evidenziano il ruolo di primo piano che l’Abruzzo ha avuto nel panorama dell’arte italiana a cavallo fra i due secoli.
La presentazione è avvenuta ieri, in occasione del 7° anniversario dell’insediamento del Munda nella sede di Borgo Rivera. Le diverse declinazioni che il linguaggio veristico ha avuto in questa regione sono espresse nelle nuove opere in mostra. È il caso di Teofilo Patini, pittore dal forte contenuto sociale che vira nella sua ultima produzione su temi religiosi dai contenuti simbolico-massonici. come nell’opera La Redenzione, una delle nuove acquisizioni. Accanto a questa, il visitatore potrà osservare le due sculture Costume di Scanno e Soli di Costantino Barbella e la Veduta del lago del Fucino di Aurelio Tiratelli, una rara rappresentazione del lago negli anni del suo prosciugamento.
Tutte queste opere sono state acquistate dal Munda nel 2022. Oltre che sul Ritratto di Teofilo Patini, eseguito dall’allievo Vittorio Scarselli subito dopo la morte del maestro, il centro visivo della sala è incentrato su un autentico capolavoro, I Morticelli di Francesco Paolo Michetti che, come una sequenza cinematografica, pone nella grande tela il funerale di due gemellini che si svolge lungo il litorale di Francavilla. E, ancora, La Lavandaia di Pasquale Celommi, che ritrae una giovane donna intenta a fare il bucato mentre guarda, sorridente, l’osservatore. L’inaugurazione del nuovo allestimento della sala dell’Ottocento si terrà domani 21 dicembre alle 17 e sarà accompagnata dalle arie del concerto “Musica in terra d’Abruzzo: Francesco Paolo Tosti e l’Ottocento” eseguito dall’associazione Mario Lucci – Musica e Cultura.
In scena, il soprano Ilenia Lucci, con la direzione artistica del tenore Rocco D’Aulerio e con la partecipazione di Maria Palma (arpa) e Paola Cosentino (recitazione).
OLTRE 41MILA VISITATORI Nel presentare la sala, la direttrice del Munda Federica Zalabra ha tracciato un bilancio sul 2022, che ha visto un forte incremento di visitatori rispetto agli anni precedenti. Da 14milanel 2019 si è passati agli oltre 41mila di quest’anno, un risultato che si deve anche alla fine delle restrizioni legate alla pandemia ma soprattutto al ritorno del Mammut visitabile all’interno del Castello Cinquecentesco, sede fino al sisma del museo.
«È stato un anno molto intenso, ricco di eventi e faticoso», ha detto Zalabra. «Abbiamo cercato di aprire il più possibile al pubblico, di far sentire a tutti che il Mammut fa parte delle nostre collezioni e abbiamo avuto un gran riscontro proponendo nuovi modi per far fruire opere. La strada intrapresa è quella giusta». Per il 2023 è in programma anche una nuova digitalizzazione delle opere d’arte – circa 1300 – in modo da poterle utilizzare anche per mostre e eventi itineranti e online. L’intenzione resta quella di favorire un progressivo rientro verso il Castello. In questo caso si pensa anche alla possibilità di allestire un roof garden per eventi e visite.
APERTURE Previste aperture straordinarie del Munda alla Vigilia (fino alle 13.30), a Santo Stefano (tutto il giorno), sabato 31 (fino alle 13.30), domenica 1 gennaio (orario da definire) e venerdì 6 (tutto il giorno).
di Fabio Iuliano – fonte: il Centro /Ansa