Speranza all’Aquila, tra strategie e contestazioni
7 Giugno 2022 Condividi

Speranza all’Aquila, tra strategie e contestazioni

Era successo a Palermo, Messina, Arezzo, Padova. È successo anche ieri all’Aquila: dove un gruppetto di cittadini ha accolto il ministro della Salute, Roberto Speranza, con slogan e cartelli di contestazione. Ma questo non ha impedito al leader di Articolo Uno di difendere il suo operato e di sostenere la candidatura a sindaco di Stefania Pezzopane, anche in ragione della sua forza nell’essere riuscita «a tenere insieme tante forze di centrosinistra». Per Speranza, intervenuto in un incontro nella sede del comitato dell’onorevole Pd, «Stefania Pezzopane ha esperienza, competenza, passione per il territorio ed è la candidata che va sostenuta: è la persona giusta per aprire una nuova stagione in questa città». Di fatto, «ha saputo tenere insieme tutte le forze della sinistra cittadina: è un’esperienza positiva, un modello da considerare per il futuro».

Un plauso alla coalizione e alla lista L’Aquila Coraggiosa, tirata su anche grazie all’impegno del coordinatore regionale di Articolo Uno, Fabio Ranieri. «Questo schieramento», ha detto ancora Speranza, «ha saputo tenere insieme tutte le forze della sinistra cittadina: è una esperienza assolutamente positiva, un modello da considerare per il futuro». Speranza ha portato un saluto all’assemblea territoriale della Cgil, all’Auditorium del Parco del Castello. Quindi l’incontro con operatori del settore sanitario per ascoltare i problemi e le criticità della sanità aquilana.

LE CONTESTAZIONI. A manifestare, un gruppo di persone contrarie al green pass o, più in generale, alle restrizioni disposte per contrastare la pandemia. Dal lato opposto di via XX Settembre, la strada su cui si affaccia il comitato, i manifestanti, una trentina, a gridare slogan. Tra queste persone, che appartengono a categorie diverse, c’è anche chi chiede di essere reintegrato nel posto di lavoro, da cui è stato sospeso senza stipendio fino a dicembre in quanto ha scelto di non vaccinarsi. «Siamo in democrazia e le contestazioni sono lecite. Ho sempre rispettato tutti», ha commentato il ministro. «Però ci tengo a ribadire una cosa: i vaccini hanno salvato la vita a 150mila persone secondo uno studio dell’Istituto superiore della sanità; se oggi siamo in una fase diversa, lo dobbiamo proprio ai vaccini». In quanto alle strutture sanitarie del territorio, Speranza ha detto che «è necessario un rafforzamento, perché se il territorio è più forte arriva meno pressione sul sistema sanitario centrale. In tal senso», ha aggiunto, «la riforma che stiamo costruendo oggi con le case di comunità e gli ospedali di comunità ha anche la funzione di dare più ossigeno ai nostri ospedali. Puntiamo a rafforzare la sanità del territorio con le case di comunità e gli ospedali di comunità. Inoltre, dobbiamo investire sul personale sanitario perché è la vera chiave. L’anno scorso abbiamo finanziato 17.400 borse di specializzazione, il triplo rispetto a tre anni fa. Questa è la strada giusta».

di Fabio Iuliano – fonte: il Centro / Ansa