Il jazz prolunga l’estate aquilana
L’omaggio velato a Fabrizio De André, ai Beatles e Chico Buarque sui tasti del pianoforte a coda di Danilo Rea. I ritmi sincopati di Roberto Gatto. Loop station ed effetti in grado di tradurre e sintetizzare le “Serpentine” di Ludovica Manzo o le evoluzioni sulle corde del violino di Luca Ciarla o Anais Drago Solitudo. Ma anche le performance in movimento di Virgilio Sieni, Israel Varela e Karen Lugo “Made in Mexico”, con la danza intesa come elemento ritmico musicale oltre che fisico. Sono tanti i momenti salienti di questa settima edizione del “Jazz italiano per le terre del sisma” che ieri si è conclusa all’Aquila con un lungo concerto finale a San Bernardino. Il pescarese Claudio Filippini (pianista), Riccardo Brazzale (direttore d’orchestra/compositore), Francesco Mariotti (direttore Pisa jazz) sono i direttori artistici annunciati per il 2022.
IN MIGLIAIA. Una festa per la città che ha sfidato restrizioni post-Covid, piogge pomeridiane ed escursione termica di fine estate. Una parentesi che si conferma come uno degli appuntamenti più interessanti del panorama internazionale del jazz. Una città che ha riposto ai tanti input delle 12 postazioni distribuite nell’arco della città, anche se con numeri che sono ben lontani da quelli registrati dalle primissime edizioni. A Rea, pianista romano, l’atto iniziale e l’atto conclusivo della manifestazione, partita il 28 agosto da Camerino proprio con un suo concerto, evento di chiusura, peraltro, della 35ª edizione del Festival locale i cui binari si sono incrociati proprio con il “Jazz italiano per le terre del sisma”, la cui Marcia solidale ha attraversato i paesi di Fiastra e Ussita per la provincia di Macerata, per poi attraversare Castelluccio e Norcia, Accumoli, Amatrice alla volta del capoluogo abruzzese. Sabato l’arrivo in centro, scandito dalle note del Reunion Saxofon Quartet a dare il via alla kermesse che, a causa dell’incertezza delle condizioni meteo, ha rinunciato quest’anno al concerto delle Novantanove Cannelle.
I PROTAGONISTI. Non sono mancati nomi importanti come Maria Pia De Vito, Roberto Gatto, Pietro Tonolo, John De Leo sassofono solista ospite in uno degli appuntamenti crossmediali “Un Ponte del Nostro Tempo”, con regia di Raffaello Fusaro che racconta la ricostruzione del ponte Morandi a Genova con le sonorizzazioni dal vivo proprio a cura di Tonolo. «Abbiamo cercato di preservare l’aspetto musicale», ha commentato Angelo Valori, vicepresidente di I-Jazz, «così come l’aspetto legato al dialogo con la gente. Di qui la scelta di introdurre elementi performativi che hanno spinto la gente a rivelarsi come parte integrante dello spettacolo». Performance declinate anche attraverso l’omaggio a Giacomo Balla di cui si celebrano i 150 anni dalla nascita, con un programma aperto anche a progetti multimediali, performance di danza, fotografia, letture, interazioni con video, musica elettronica, iniziative per bambini, premi, tavole rotonde, presentazione di libri, produzioni originali, residenze.
GLI OMAGGI. Altro omaggio a Giorgio Gaslini, a cui è stato assegnato il premio alla memoria. Per quello che concerne altri riconoscimenti, sono stati conferiti i premi alla carriera a Dino Betti van der Noot, Lucio Fumo, Claudio Fasoli, oltre che al fotografo Giuseppe Pino. Riconoscimenti anche ad Attilio Sepe per “giovani visionari” e Francesco Mariotti “nuove direzioni”. In piazza Duomo è stata allestita anche una postazione mobile a cura del liutaio Dado Iannelli, specializzato nel contrabbasso, strumento diffusissimo nel jazz, reso protagonista nella musica classica da Beethoven, è imponente e di grande fascino. Una segnalazione è arrivata da Dario Verzulli, presidente di Abruzzo Autismo Onlus, sulla scelta di posizionare nuovamente il box di accoglienza alla Fontana Luminosa, proprio sui parcheggi per disabili: «Non si può parlare di manifestazione inclusiva e poi occupare tre stalli». Di rilievo la collaborazione con il Maxxi L’Aquila anche grazie al valore aggiunto della presenza dentro e fuori le scene di Virgilio Sieni, capace di riempire il museo di artisti in performance, così come piazza San Silvestro. Un piccolo antipasto di quello che sarà il festival Performative.01 dal 16 al 19 settembre.