Da tutto il mondo per riabilitare il territorio con l’arte
Quattordici residenze artistiche con protagonisti provenienti da Costa Rica, Argentina, Usa, Spagna, Inghilterra, Perù, Portogallo, Germania, Egitto, Iran e anche dalla nostra Penisola. Quattro comuni ospitanti nell’Aquilano (Fontecchio, Barisciano, Ocre e e Fossa) e una serie di incontri di scambio sul territorio e per il territorio.
Questo è “Lab-8, riabitare con l’arte”, un progetto ideato da Carsa in collaborazione con l’Ufficio speciale per la ricostruzione dei comuni del cratere (Usrc).
Il progetto, ideato per promuovere lo sviluppo locale nell’ambito della ricostruzione post sisma, offre l’opportunità a diversi artisti internazionali multidisciplinari di trovare nei borghi abruzzesi nuova ispirazione.
Gli artisti, al lavoro nell’arco dell’estate, stanno coinvolgendo attivamente il territorio attraverso progetti di animazione artistica, con l’obiettivo di renderlo parte attiva e positiva nell’accogliere una comunità internazionale, al fine di instaurare una nuova strategia di sviluppo turistico che sia capace di coniugare la visibilità globale che i network degli artisti porteranno con loro, con i valori intrinsechi di luoghi senza tempo radicati nell’arte e nella storia.
Le iniziative, in programma nel periodo giugno-settembre 2021, sono in programma ad Acciano, Fagnano Alto, Fontecchio, Fossa, Ocre, Poggio Picenze, San Demetrio ne’ Vestini, Sant’Eusanio Forconese, Tione degli Abruzzi e Villa Sant’Angelo. Tutti paesi in provincia dell’Aquila.
A Fossa è stata assegnata l’artista berlinese Maria Riescher. Tra i suoi progetti, quello di creare una “mappatura di luoghi e cose straordinarie” nella provincia dell’Aquila e realizzare un video d’artista che costituirà documentazione da distribuire anche nei Festival del Cinema Europeo.
Esperta in incisione, scultura e installazioni la californiana Michelle Wilson è al lavoro a Barisciano, insieme alla sua collaboratrice Anne Beck. L’idea è quella di creare uno scambio nell’ambito del ricamo e del tombolo.
L’artista iberica Angiola Bonanni lavora ad Ocre nell’ambito artistico di scultura e arti visive. Tra i temi delle sue opere ci sono gli immigrati e la condizione della donna, lavorerà ad un video coinvolgendo gli anziani della comunità.
Sempre ad Ocre è stata assegnata la tedesca Gisela Weimann. Tra le sue specializzazioni ci sono pittura, incisione, fotografia, scultura, cinema, scrittura, arti performative e arte dello spazio pubblico. Si occupa di temi sociali.
A Fontecchio, il californiano Jonathon Keats vorrebbe creare un progetto di residenza: tra le proposte, quella di creare un orologio municipale calibrato dal flusso del fiume Aterno e quella di creare un ramo della sua Biblioteca internazionale del silenzio. Potrebbe coinvolgere la comunità con un laboratorio di fotografia del secolo scorso o con laboratorio di almanacco del tempo del fiume. Anche una connessione con il cratere del Sirente creato da un meteorite.
La carrarese Suzanne Spahi a Fossa si è impegnata per creare, con la collaborazione di Enzo Tinarelli, un mosaico con e per la comunità, ispirato alle storie personali dei partecipanti.
Mahmoud Saleh Mohammadi viene da Teheran ed è esperto di installazioni e performance. Le sue installazioni, prevista per agosto, potranno sostituire la tela con una serie di tappeti mediterranei, per creare un ambiente magico e suggestivo che ridefinisca lo spazio, anche in modo simbolico e iconico.
Barisciano coinvolge anche un ingegnere del suono, il portoghese Felipe Gomes. Il suo impegno è quello di ascoltare e registrare i suoni e le parole d’Abruzzo per esplorare cosa significa chiamare casa la regione. La presentazione finale di questa ricerca sarà definita dialogando con la comunità, ma sarà probabilmente trasmessa al pubblico mondiale tramite Ramsgate Radio.
Da Los Angeles, Louis Fantasia lavora a Fontecchio. Coinvolgendo gli abitanti, dirigerà uno spettacolo comunitario nel centro storico ispirato alla tragedia shakespeariana “Macbeth”.
Amirah Gazel (Costa Rica) è stato assegnato ad Ocre. A settembre condurrà laboratori con anziani e bambini per creare murales sulle esperienze vissute dalla comunità. Grazie alla sua formazione in terapie sul “trauma-informato”, il suo lavoro ispirerà connessioni e guarigione.
Sempre a settembre, l’argentino Bruno Morello creerà un murales a Fossa in grado di catturare storie e ricordi della comunità. Interessante a Barisciano il lavoro di Lewis Desoto. Si baserà su una serie di immagini “Witness”, cioè create scattando molte fotografie dallo stesso punto di vista e poi collegate insieme. Grazie all’utilizzo di uno speciale software, si potranno produrre immagini ad alta risoluzione nelle quali riconoscere, sulla base di specifiche coordinate Gps, i luoghi e i testi ad essi associati che ne narreranno la storia o la memoria.
Ancora, Huda Lufti dall’Egitto a Ocre per realizzare uno “scaffale dei ricordi” a cui donare oggetti e cimeli che ricordano storie di vita quotidiana nelle comunità d’Abruzzo. Con legno di recupero verrà realizzata una struttura a mensola per contenere gli oggetti raccolti, che verrà poi
mostrata in uno spazio accessibile a tutti.
Il peruviano Sebastian Alvarez Lima, infine, è a Fontecchio ed è chiamato a sviluppare, nell’arco di un anno, una sceneggiatura per il suo prossimo film, elaborare riflessioni sul restauro ecologico e culturale del paesaggio e
sull’evoluzione culturale verso una simbiosi post-industriale tra società umana e natura. La sua ricerca transdisciplinare prende in considerazione la campagna italiana e il fenomeno dello spopolamento.
Proprio lui ha avuto modo di confrontarsi con gli abitanti di Fontecchio nel corso di un incontro pubblico davanti alla fontana trecentesca. Con lui anche Keats, Alvarez, Wilson e Beck. A fare gli onori di casa il sindaco Sabrina Ciancone e l’assessore alla Cultura Valeria Pica. Un borgo già abituato a residenze artistiche: si pensi all’esperienza di Todd Brown e all’aeroporto internazionale. Un confronto moderato da Silvia Di Gregorio, direttrice creativa e coordinatrice delle relazioni degli artisti con le comunità. Ospite della serata anche il titolare dell’Usrc Raffaello Fico.
Responsabile del progetto è Roberto Di Vincenzo, per conto di Carsa, soggetto capofila. Con lui lavora il coordinatore generale Fabio Liberati. La direzione artistica è stata affidata ad Allison DeLauer, mentre Stefania Ziglio è responsabile della gestione amministrativa e della mediazione interculturale. La logistica è stata affidata ad Erick Cuevas (coordinatore) e Sara Ciancone (responsabile).