Pescara Jazz con Rava, Hersch e dell’abruzzese Christian Mascetta Trio
9 Luglio 2021 Condividi

Pescara Jazz con Rava, Hersch e dell’abruzzese Christian Mascetta Trio

È di Enrico Rava Fred Hersch Duo e Christian Mascetta Trio la seconda serata del Pescara Jazz, in programma fino al 12 luglio al porto turistico, ore 21.15. Rava è il jazzista italiano più conosciuto e apprezzato a livello internazionale. Da sempre impegnato nelle esperienze più diverse e più stimolanti, è apparso sulla scena jazzistica a metà degli anni ’60, imponendosi rapidamente come uno dei più convincenti solisti del jazz europeo. Al Pescara Jazz si propone con un debutto in duo con Fred Hersch, membro scelto del pantheon dei pianisti jazz, una forza creativa, influente in maniera pervasiva, che ha plasmato il corso della musica per oltre tre decenni come improvvisatore, compositore, educatore, “bandleader”, collaboratore e artista solista.

In viaggio con Christian Mascetta ci sono i compagni di sempre, il bassista Pietro Pancella e il batterista Michele Santoleri. Tutto è nato 7 anni fa nella casetta insonorizzata del batterista. Uno studio in cui sentirsi a casa e in cui condividere progetti e pianificare concerti. Da circa tre anni, però, il chitarrista Christian Mascetta ha dato il proprio nome al trio che propone un modo tutto personale di stare sul tempo e di avere una forte coesione sonora. Un progetto che si sviluppa nella provincia di Chieti. Chitarrista, compositore e arrangiatore, Mascetta è originario di Palena.

Ha iniziato lo studio della chitarra da bambino e si è perfezionato con il maestro Roberto Di Virgilio nel campo del blues, jazz, rock, studiando anche la chitarra acustica. Ha iniziato a lavorare anche in studio, scegliendo poi di frequentare il corso di chitarra jazz al Conservatorio di Pescara. «Ho suonato più volte in questa manifestazione», racconta, «ma sono felice di farlo in trio perché è la formazione che preferisco: offre maggiori possibilità nel creare sequenze armoniche in modo estemporaneo e permette di improvvisare in maniera più libera e imprevedibile sui cambi. Un altro aspetto che mi affascina è l’idea di avere tre strumenti a disposizione e combinarli a tal punto di avere l’impressione di ascoltare una big band».

C’è un gran lavoro della sezione ritmica basso-batteria nell’interpretazione delle parti più dettagliate, ma allo stesso tempo un notevole senso di creatività e di vitalità estemporanea nei momenti più liberi. L’energia del momento, dell’interazione. La stessa che ha guidato il trio a realizzare l’album “Entropia”, un lavoro di squadra «che genera un suono unico e concentrato nel caos del suonare e sperimentare insieme», tra spartito e improvvisazione. «Numerose le collaborazioni portate avanti in questi anni», riprende Mascetta, «anche grazie alla presenza nel nostro percorso con nomi importanti del jazz come Gegè Telesforo. Però il trio resta un progetto autentico ed efficace. Siamo orgogliosi di tornare sul palco di una manifestazione che attesta la nostra terra come amica del jazz».

di Fabio Iuliano – fonte: il Centro