Ticket to Ride, pt. 13: Viaggio nel bosco
Gli alberi, con le gonfie chiome al vento e i tronchi altissimi che tendono al cielo, pur stando ben saldi con le radici sulla terra. E il sole, che spunta tra i rami insieme al blu. E il sottobosco con la sua bellezza nascosta e preziosa. E le creature magiche e mitologiche che tra le foglie vivono.
Un filo, questo, che più di altri ci fa perdere e insieme ci fa trovare: il bosco affascina, forse perché in sé unisce mistero e serenità, spaesamento e rassicurazione. Di sicuro si distingue dalla città, che è nata con l’uomo ed è per l’uomo. Piena di punti di riferimento, di modi per orientarsi. In mezzo alla natura invece l’uomo è fuori dalla sua zona comfort. O ci è appena entrato?
“Mia madre mi disse non devi giocare con gli zingari nel bosco”, canta Fabrizio De André in Sally, il secondo brano. E dunque si procede tra riflessioni e suggestioni che spaziano da Henry David Thoreau, col suo intramontabile Walden, ovvero vita nei boschi, passando per gli Elfi, fino ad arrivare a Emily Bronte di Cime tempestose, che apre alla conclusione con la splendida Wuthering Heights di Kate Bush.