13 Gennaio 2010 Condividi

La ricostruzione al ritmo delle pratiche

Viaggio negli uffici Fintecna avamposto della ricostruzione

di Fabio Iuliano (fonte il Centro)

L’AQUILA. La gestione delle pratiche per i contributi per la ricostruzione, i rapporti con i privati e con gli uffici tecnici dei Comuni dentro e fuori il cratere. E poi il call center per le immancabili richieste di spiegazione. Nella palazzina C1 della scuola ispettori e soprintendenti della Guardia di finanza a Coppito c’è l’avamposto burocratico per gli interventi di riparazione delle abitazioni danneggiate dal terremoto. È la sede di Fintecnca immobiliare, la struttura di supporto ai cittadini per la presentazione delle domande per la ricostruzione delle case B, C ed E. Una corsa contro il tempo per far fronte ai ritardi nella gestione di una grande quantità di pratiche che ogni giorno vengono esaminate.

GLI SPORTELLI.
Come per gli altri uffici della caserma di Coppito, per raggiungere la palazzina C1 c’è da prendere il pass nell’ufficio a ridosso del varco 3, specificando l’intenzione di raggiungere gli sportelli di Fintecna. Da qui, a piedi o con la navetta, ci si sposta per cinquecento metri per raggiungere una delle strutture più in alto. Meglio ricordarsi di far timbrare il foglio di entrata e di uscita dal funzionario incaricato se non si vuole perdere tempo a dare spiegazioni una volta riconsegnato il pass. Gli uffici sono aperti dal lunedì al venerdì, dalle 9.30 alle 13 e dalle 14.30 alle 17.30, il sabato dalle 9.30 alle 13. Il tempo di attesa varia a seconda del periodo. «Normalmente gestiamo un volume di 40-50 pratiche al giorno», spiega Giovanni Masini, dirigente responsabile della missione in Abruzzo, «c’è però da ricordarsi che siamo in Italia e che molti si riducono nei giorni immediatamente precedenti a quello della scadenza. Per esempio», prosegue, «sino ad ora per le case B e C ci sono state due proroghe, il 25 ottobre e il 18 dicembre. In entrambi i casi, a ridosso di quelle date abbiamo dovuto registrare un ingresso di 300-400 pratiche giornaliere. Un’ulteriore proroga è prevista per il 31 di gennaio».


STRUTTURA.
Ma il volume delle pratiche da gestire non rappresenta in sé fonte di ritardo, secondo i vertici di Fintecna. «Siamo in condizione di lavorare con 17 sportelli contemporaneamente negli orari di punta», assicura Masini, «a cui si aggiungono 3 addetti al back office e altri 5 che lavorano esclusivamente al call center. Semmai», sottolinea, «talvolta il problema si crea quando al lavoro quotidiano vanno ad aggiungersi le domande incomplete che ritornano indietro da Reluis e Cineas, con tanto di richiesta di integrazione. In questo caso bisogna riconvocare i diretti interessati e si perde tempo ulteriore». Per non parlare degli imprevisti. «Questa mattina ad esempio (ieri per chi legge ndc)», aggiunge Masini, «abbiamo ricevuto i dirigenti della Banca d’Italia, la loro situazione è estremamente complessa, in quanto devono intervenire su un intero quartiere. La mole straordinaria di lavoro ha spinto l’azienda a elaborare un bando che ha impiegato a progetto sette ragazzi aquilani».

LA SITUAZIONE.
Allo stato attuale sono circa 8.500 domande relative ad edifici classificati B e C. Per quanto riguarda le E le cose vanno piuttosto al rilento con 72 domande presentate a fronte di oltre 25mila edifici. L’occasione per Masini è quella di levare un sassolino dalla scarpa, rispondendo alle valutazioni del sindaco Massimo Cialente sui ritardi. «Non siamo certo noi il filtro», spiega Masini, «mi trovo in un certo imbarazzo a valutare il lavoro dei nostri colleghi, ma è opportuno ricordare che fino all’arrivo di Fintecna il 20 di agosto, il Comune aveva acquisito solo 100 pratiche». Ritardi che dipendono anche da «strozzature tecniche» a livelli superiori, come ricorda l’altro dirigente, Nicola Piromallo: «Il problema delle B e delle C adesso si ripresenta alla terza potenza con le E».

ALTRI COMUNI.
«Non pensate solo all’Aquila, il problema riguarda anche le pratiche che devono presentare gli altri Comuni», ammonisce un utente in fila per presentare la sua pratica. In effetti, dal 28 novembre, una circolare chiama in causa Fintecna anche per le pratiche di ricostruzione nei comuni dentro e fuori del Cratere. Un iter che può procurare ulteriori ritardi. «Per il momento la situazione è sotto controllo», commenta Masini, «si lavora con piccole amministrazioni, come Barisciano, che ci inoltrano poche decine di domande alla volta, semmai ci sarà da fare attenzione nei prossimi giorni quando arriveranno tremila pratiche dal Teramano».