16 Dicembre 2009 Condividi

La città dello sport e Ciampi

di Fabio Iuliano

ROMA. Passa per i corridoi di palazzo Giustiniani, il percorso che farà dell’area di piazza d’Armi un centro sportivo, una «città dello sport» che sia punto di riferimento per le principali attività sportive e culturali dell’Aquila.

Foto: Stefano Colacchi

Nell’edificio capitolino, una delegazione dell’associazione «Forza L’Aquila», il gruppo promotore dell’iniziativa, ha chiesto al presidente emerito della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi , di farsi garante della fase esecutiva. La proposta è quella di fare dell’area un complesso innovativo con campi da rugby, calcio, tennis, calcio a 5, oltre a una pista di atletica e un impianto al coperto da pallavolo e basket. Previsti anche una piscina, una foresteria, spazi di aggregazione, e una galleria commerciale in grado di autofinanziare l’intero complesso, secondo un business plan in fase di elaborazione. Il progetto, che verrà presentato alla città lunedì 21 dicembre a palazzo Silone, ha già ricevuto un contributo di 50mila euro dalla Nazionale italiana di rugby, in visita il mese scorso nelle aree terremotate. Ieri, alle 10.30 in punto, le porte dell’ufficio di Ciampi, al quarto piano, si sono aperte per accogliere la delegazione, arrivata giusto qualche minuto prima, sgusciando fuori, dal traffico del tratto urbano dell’A/24. Carlo Caione , ex atleta dell’Aquila rugby e della nazionale, è stato il primo ad entrare, ricevuto dal funzionario Domenico Marchetta . Poi gli altri soci fondatori – Aldo Benedetti, Antonio Barile, Bice Copersino, Luca Ciaffoni, Fausto Gragnoli – per rappresentare un comitato operativo che vede impegnato anche l’altro ex neroverde Lanfranco Massimi . Ciampi, che è il primo firmatario dell’appello in sostegno della città dell’Aquila, si è subito mostrato entusiasta. Niente «new town», però, ha suggerito il senatore a vita, ricordando ai ragazzi che il vero obiettivo è quello di favorire il ritorno delle attività nel centro storico. «Con il nostro intervento», ha spiegato a tal proposito Caione, «vogliamo riqualificare un’area che è alle porte della città, una sorta di biglietto da visita per chiunque entri». Una soluzione sul piano estetico, ma anche con risvolti sociali. «Ho dedicato uno dei miei primi libri», ha detto Ciampi, «al mare di Livorno che mi ha dato i natali e alle montagne d’Abruzzo che mi hanno adottato, per questo sono felice di poter dare il mio contributo». In quest’ottica, arriva anche la proposta di «rilanciare i laboratori del Gran Sasso, quel grande «teatro» naturale scavato dentro la roccia. «I laboratori», ha detto Ciampi, «rappresentano una realtà unica al mondo che bisogna valorizzare, anche attraverso una grande manifestazione. «Questo», ha concluso, «l’ho suggerito anche al sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente , che mi è venuto a trovare giorni fa, insieme al collega di Rocca di Mezzo, Emilio Nusca ». I laboratori attraversano da alcuni mesi un momento di difficoltà a causa della carenza di fondi sulla ricerca.

Nell’edificio capitolino, una delegazione dell’associazione «Forza L’Aquila», il gruppo promotore dell’iniziativa, ha chiesto al presidente emerito della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi , di farsi garante della fase esecutiva. La proposta è quella di fare dell’area un complesso innovativo con campi da rugby, calcio, tennis, calcio a 5, oltre a una pista di atletica e un impianto al coperto da pallavolo e basket. Previsti anche una piscina, una foresteria, spazi di aggregazione, e una galleria commerciale in grado di autofinanziare l’intero complesso, secondo un business plan in fase di elaborazione. Il progetto, che verrà presentato alla città lunedì 21 dicembre a palazzo Silone, ha già ricevuto un contributo di 50mila euro dalla Nazionale italiana di rugby, in visita il mese scorso nelle aree terremotate. Ieri, alle 10.30 in punto, le porte dell’ufficio di Ciampi, al quarto piano, si sono aperte per accogliere la delegazione, arrivata giusto qualche minuto prima, sgusciando fuori, dal traffico del tratto urbano dell’A/24. Carlo Caione , ex atleta dell’Aquila rugby e della nazionale, è stato il primo ad entrare, ricevuto dal funzionario Domenico Marchetta . Poi gli altri soci fondatori – Aldo Benedetti, Antonio Barile, Bice Copersino, Luca Ciaffoni, Fausto Gragnoli – per rappresentare un comitato operativo che vede impegnato anche l’altro ex neroverde Lanfranco Massimi . Ciampi, che è il primo firmatario dell’appello in sostegno della città dell’Aquila, si è subito mostrato entusiasta. Niente «new town», però, ha suggerito il senatore a vita, ricordando ai ragazzi che il vero obiettivo è quello di favorire il ritorno delle attività nel centro storico. «Con il nostro intervento», ha spiegato a tal proposito Caione, «vogliamo riqualificare un’area che è alle porte della città, una sorta di biglietto da visita per chiunque entri». Una soluzione sul piano estetico, ma anche con risvolti sociali. «Ho dedicato uno dei miei primi libri», ha detto Ciampi, «al mare di Livorno che mi ha dato i natali e alle montagne d’Abruzzo che mi hanno adottato, per questo sono felice di poter dare il mio contributo». In quest’ottica, arriva anche la proposta di «rilanciare i laboratori del Gran Sasso, quel grande «teatro» naturale scavato dentro la roccia. «I laboratori», ha detto Ciampi, «rappresentano una realtà unica al mondo che bisogna valorizzare, anche attraverso una grande manifestazione. «Questo», ha concluso, «l’ho suggerito anche al sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente , che mi è venuto a trovare giorni fa, insieme al collega di Rocca di Mezzo, Emilio Nusca ». I laboratori attraversano da alcuni mesi un momento di difficoltà a causa della carenza di fondi sulla ricerca.