Michele Placido, Pirandello e L’Aquila
Di ore non ne erano passate poi molte da quella maledetta della notte tra il 5 e il 6 aprile. Si trovava all’Aquila con la macchina da presa su indicazione di Repubblica. Con lui c’era anche Paolo Sorrentino per girare un documentario destinato al web. L’attenzione del regista premio Oscar si era concentrata sulle immagini dell’assegnazione delle tende, accompagnate da una lunga, dolorosa testimonianza intitolata “L’occhio del regista tra le macerie. Quel crocifisso appeso a un albero”.
Placido invece aveva deciso di mettere in evidenza le storie di stranieri vittime del sisma, intervistando un macedone di una comunità insediata tra Onna e le frazioni vicine. Aveva perso nel crollo la figlia nata in Italia ma, nonostante questo, si era dato da fare senza risparmiarsi per prestare i primi soccorsi. Tempo dopo, Placido si ritrovò ancora tra le macerie del capoluogo, come attore però, per vestire i panni di Michele Spagnolo, un importante uomo politico, leader di Viva l’Italia, nome di fantasia di un partito che ha dato il titolo al film del 2012 di Massimo Bruno. Dietro il personaggio di Placido, un uomo che ha sempre approfittato del suo ruolo anteponendo i suoi interessi personali a quelli del Paese, fino a prendere mazzette in cambio di facili concessioni per costruire. A quindici anni dalla sisma, la città che l’attore, autore e regista pugliese è tornato a visitare in questi giorni appare profondamente diversa.
“L’esperienza del 2009 ci colpì profondamente. Tornare qui e vedere la città rinascere è molto significativo”, dice al pubblico del Movieplex che si è ritrovato per assistere alla proiezione del suo nuovo film “Eterno visionario” dedicato a Luigi Pirandello. In realtà, Placido si è già trovato all’Aquila di recente. “Sono stato testimone di un matrimonio di un amico abruzzese che mi ha fatto questa bellissima sorpresa. Ha anche sposato una ragazza del posto. Quel giorno ho ricevuto un’accoglienza meravigliosa”. Il riferimento è al matrimonio del compositore e regista Davide Cavuti con la giornalista Ilaria Muccetti, domenica 29 settembre nella basilica di Collemaggio. “Eterno Visionario”, peraltro, contiene un piccolo omaggio al musicista abruzzese: quando vengono elencati i nomi di alcuni soldati al rientro dalla Grande Guerra viene scandito anche “Cavuti Davide”.
Del resto, l’artista, cresciuto a Francavilla al Mare, ha collaborato con Placido in varie occasioni. Tra queste, “Preghiera”, un documentario che racconta i luoghi devastati dal sisma, con le parole di Benedetto Croce, Ignazio Silone e di Davide Cavuti con la partecipazione degli attori Paola Gassman, Lino Guanciale, Ugo Pagliai, Edoardo Siravo e lo stesso Placido. Un titolo ispirato alla prima traccia dell’album “Vitae” sempre di Cavuti il cui ricavato è stato interamente destinato a due progetti per la ricostruzione delle città di L’Aquila e di Amatrice. Il progetto è stato ripreso poi nel 2020, con “Preghiera per la vita”, i cui echi hanno raggiunto il quindicinale dal sisma. “Prego gli angeli da un paesaggio aperto fino all’orizzonte mentre il cielo domina le mie paure e le figure sono ancora rade. La natura e la storia sono così lontane da quella notte di aprile e la mia voce non è più la stessa”, recitano le prime righe del testo.
Placido è stato diretto da Cavuti anche in “Un’avventura romantica” (2016), “Lectura Ovidii” (2019), “Un marziano di nome Ennio” (2021), ispirato a Flaiano. Diverse le occasioni in cui Placido ha recitato nell’Aquilano. Tra queste la fiction fiction “Padre Pio – Tra cielo e terra”, nel ruolo di protagonista. Un lavoro girato nel capoluogo e a Calascio dove fu ricostruito il convento di San Giovanni Rotondo. Molte furono le comparse locali utilizzate. Tra queste anche il compianto Bruno Turilli, il cui aspetto di uomo di altri tempi, con il cappello e la lunga e immancabile barba bianca, era perfetto per un film in costume. Placido è arrivato all’Aquila accompagnato dalla moglie, l’attrice Federica Luna Vincenti. “Eterno Visionario”, presentato alla Festa del Cinema di Roma, celebra i 90 anni dal Nobel a Pirandello e sottolinea l’impatto universale del suo teatro. “Il palcoscenico”, ha detto, “è parte essenziale di questa pellicola che si propone un omaggio a Pirandello così come al mio percorso artistico, iniziato all’Accademia d’Arte Drammatica. Il mio cruccio? mio padre non mi ha mai visto recitare. Anche a lui che dedico tutto questo”.
Il mondo intimo di Luigi Pirandello, l’umanità, le passioni, le ossessioni e l’esistenza più segreta intrappolata fra l’amore dirompente e impossibile per Marta Abba e il burrascoso rapporto con la dolorosa follia della moglie Antonietta Portulano. “Eterno Visionario”, l’ultimo film di Michele Placido si propone come un viaggio onirico pieno di passione e sofferta vitalità e una dichiarazione d’amore dello stesso Placido verso Pirandello. Nel film, Federica Vincenti interpreta proprio Marta Abba, giovane attrice che influenzò profondamente la produzione teatrale dell’autore agrigentino, così come la sua vita privata. Il ruolo di Antonietta Portulano è stato assegnato a Valeria Bruni Tedeschi. Nel cast anche Ute Lemper, in una scena ambientata in Germania. Il ruolo di Pirandello è interpretato in maniera magistrale da Fabrizio Bentivoglio.