Con la Perdonanza, L’Aquila ritrova piazza Duomo
Un riff di chitarra sovrapposto su giro ritmico basso-batteria a lanciare l’intro di Hattori Hanzo. Bastano poche battute, dall’uscita di Rose Villain per asciugare una piazza Duomo bagnata da un temporale di fine estate. Gli ombrelli si chiudono e la platea si illumina con le torce dei cellulari.
Dall’alto, lo spettacolo è notevole: intorno all’area concerto, riservata a chi ha il biglietto, ma anche ai due lati. Con negozi e locali che registrano il tutto esaurito e anche qualcosa di più.
“L’Aquila vive”, scrive il sindaco Pierluigi Biondi sui social, postando uno scatto fatto con un drone. La musica cambia, ma le sensazioni sono le stesse anche dopo il cambio-set con Achille Lauro.
“Non lo ascolto”, commenta sempre sui social Roberto Aureli del Corner Pub, per tutti Ralph, “ma il concerto è tutto quello che ne concerne è stato ineccepibile (pioggia a parte)! Giovani, adulti, anziani, donne e bambini tutto insieme divertirsi e a ballare, migliaia di persone in piazza e nessun accenno di rissa”.
“La movida, quella che ci piace”. Qualche metro più giù, nei pressi della chiesa delle Anime Sante, Marco Carosone ha provato, per l’occasione, a inaugurare un servizio inedito: birre e cocktail serviti attraverso le transenne dal bancone, direttamente nell’area concerto.
Un’idea a suo modo geniale che, tuttavia, ha creato qualche problema di assembramento in una delle vie di fuga. Di qui l’invito a lasciar perdere. Tanto più che, con il biglietto in mano, si poteva entrare e uscire a piacimento.
Belle le sensazioni anche la sera prima, con L’Aquila Suona e migliaia di persone ad assistere alle coreografie delle scuole di danza e ginnastica ritmica. Fly Factory Dance and Fitness ha reso omaggio a “Il Piccolo Principe”, mentre il Performing Art Center ha emozionato con un tributo a Michael Jackson. Asd Revolution Dance ha portato in scena estratti da Peter Pan, invece l’Asd Federlibertas L’Aquila ha realizzato un inatteso tributo ai Dieci Comandamenti. Fresca di restyling, dunque, la piazza è tornata ad essere un fulcro della movida. Quello spazio, in cui nell’immediato post-sisma, i cittadini provavano a ricostruire il futuro.
di Fabio Iuliano – fonte: Virtù Quotidiane
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