A Festiv’Alba la potenza dei Carmina Burana
I Carmina Burana di Carl Orff e Pini di Roma di Ottorino Respighi: due capolavori del repertorio classico apriranno mercoledì 31 luglio il ciclo dei dieci grandi appuntamenti programmati nell’Anfiteatro romano di Alba Fucens, per l’ottava edizione di Festiv’Alba organizzata dall’associazione Harmonia Novissima. Ben 140 i musicisti coinvolti tra soli, coro e orchestra per questa inaugurazione.
CARMINA BURANA. Nella prima parte del concerto i Carmina Burana, cantata scenica di Carl Orff, del 1937, per soli, pianoforte, coro e orchestra. I Carmina Burana costituiscono un corpus di testi poetici medievali dell’XI e del XII secolo, prevalentemente in latino, tramandati da un importante manoscritto contenuto in un codice miniato del XIII secolo, il Codex Latinus Monacensis 4660 o Codex Buranus, proveniente dal convento di Benediktbeuern (l’antica Bura Sancti Benedicti, fondata attorno al 740 da San Bonifacio in Baviera). Il codice è custodito nella biblioteca di Stato di Monaco di Baviera. Il termine “Carmina Burana” venne introdotto in occasione della prima pubblicazione del manoscritto. Il codice è suddiviso in sezioni: “Carmina moralia” di argomento satirico e morale; “Carmina veris et amoris” di argomento amoroso; “Carmina lusorum et potatorum”, canti bacchici e conviviali; “Carmina divina”, di argomento moralistico sacrale. I testi hanno argomenti evidentemente molto diversi tra loro: se da un lato troviamo i ben noti inni bacchici, le canzoni d’amore ad alto contenuto erotico e le parodie blasfeme della liturgia, dall’altro emerge un moralistico rifiuto della ricchezza, e la sferzante condanna verso la curia romana. Molte parole dimostrano chiaramente come gli autori di questi versi (i cosiddetti clerici vagantes) non fossero unicamente dediti al vizio, ma che si inserissero anche loro in quella corrente contraria alla mondanizzazione degli uomini di Chiesa. Nel 1937 il compositore tedesco Carl Orff musicò alcuni brani dei Carmina Burana, realizzando un’opera omonima. Orff scelse di comporre una musica nuova, sebbene nel manoscritto originale fosse contenuta una traccia musicale per alcuni dei brani. Sul palco ad Alba Fucens le 3 voci soliste Sara Tarquini soprano, Marco Santarelli tenore, Massimo Simeoli baritono; con Tatyana Sapesko al pianoforte e il Coro Giuseppe Verdi di Roma (maestra del coro Anna Elena Masini).
PINI DI ROMA. Nella seconda parte è in programma il poema sinfonico di Ottorino Respighi Pini di Roma, di cui quest’anno ricorrono i 100 anni dalla composizione e dalla prima esecuzione che si tenne a Roma nel Teatro Augusteo il 14 dicembre 1924. La produzione sinfonica di Respighi coniuga il suo senso della natura, il suo interesse per l’animo e le tradizioni popolari e il gusto delle antiche forme liturgiche del canto gregoriano. In questo contesto nasce il ciclo dei poemi sinfonici romani (Pini di Roma, Fontane di Roma) in cui Respighi riporta le sensazioni provate nella visita della città di Roma; in Pini di Roma attraverso quattro quadri così denominati: “I pini di Villa Borghese”, “I pini presso una catacomba”, “I pini del Gianicolo”, “I pini della via Appia”. Sia per Orff che per Respighi la compagine sinfonica sarà l’Orchestra internazionale della Campania diretta dal maestro Leonardo Quadrini.