Valanga sul Sirente, muore escursionista aquilano
È scivolato per diversi metri a ridosso del canale Maiori, sul versante nord del monte Sirente e poi è stato travolto da una slavina, causata con ogni probabilità dalla sua stessa caduta, e non ha avuto scampo.
È morto così, questo pomeriggio, il 45enne aquilano Luca Nunzi che, insieme ad altre quattro persone, stava affrontando un’escursione a piedi e senza sci su quella che è la cima più alta di un piccolo gruppo montuoso dell’Appennino abruzzese compreso a sua volta nella catena del Sirente-Velino (terzo massiccio per altezza dell’Appennino continentale dopo Gran Sasso e Maiella).
Sono stati i compagni di escursione ad allertare i soccorsi chiamando, poco dopo le 16, la centrale operativa 118 che ha subito inviato sul posto l’elisoccorso. Sul posto, anche il personale del Soccorso alpino e speleologico Abruzzo e del Soccorso alpino della Guardia di Finanza. Calato con il verricello, un tecnico ha individuato l’escursionista travolto, constatandone le condizioni critiche.
Il medico, giunto con lo stesso elicottero, ha potuto solo dichiarare il decesso per asfissia, come confermato dalla successiva ispezione cadaverica sulla salma, riconsegnata a valle dal Soccorso alpino. L’incidente è avvenuto in zona Secinaro (L’Aquila), nei pressi della Valle Lupara. “C’era l’allerta valanghe nel canale”, ha dichiarato uno dei soccorritori.
Gli altri quattro membri del gruppo sono rimasti illesi, seppur comprensibilmente sotto choc, e sono stati assistiti sul posto. “Sto bene ma sono spaventato – ha detto uno di loro – non potevamo fare nulla”. Cordoglio all’Aquila tra quelli che conoscevano il 45enne. “Un abbraccio di vicinanza giunga alla famiglia di Luca e ai suoi cari per l’incolmabile dolore”, ha scritto il primo cittadino, Pierluigi Biondi ringraziando i soccorritori.
Una tragedia che interroga sui tanti episodi critici registrati sulle montagne abruzzesi, in particolare sul Gran Sasso che nel 2023 ha registrato ben sei vittime, l’ultima il 31 dicembre nella zona di Pizzo Cefalone. Anche i primi giorni del 2024 sono stati caratterizzati dall’incessante lavoro delle squadre di soccorso talvolta obbligati a recuperare escursionisti mal equipaggiati come la comitiva di 15 persone rimasta bloccata, la scorsa settimana, al rifugio Sebastiani sulla catena montuosa del Sirente-Velino.