“Oceans”: storie di assenze che restano
Tre episodi, un unico filo conduttore, quattro città. Il giornalista aquilano e collaboratore del Centro, nonché docente, Fabio Iuliano torna da domani in libreria. Lo fa con “Oceans”, pubblicato dall’abruzzese Radici Edizioni. Il libro è il terzo titolo della collana “Germogli”, composta da volumi di piccolo formato, rivolta a lettori in cerca di “storie intense ma veloci”. “Oceans” è un racconto lungo, proposto al lettore attraverso tre differenti piani temporali. Tre capitoli narrativi, disposti dal più recente e legati da un fil rouge.
La prima presentazione è fissata a sabato al Caffè Letterario LiberaMia dell’Aquila, dalle 18.30. Il protagonista di “Oceans” è Simone, blogger e musicista, una vecchia conoscenza dei lettori di Iuliano. Simone è, infatti, anche il protagonista di “Lithium 48”, pubblicato nel 2017 da Aurora Edizioni, ma si muove in un contesto totalmente differente, a una distanza temporale di quindici anni. “Ho ripreso quel personaggio, cui avevo dato la mia identità musicale, e l’ho proiettato in avanti negli anni, ma “Oceans” non è il seguito di “Lithium 48”, spiega Iuliano. “Mentre il precedente era un romanzo adrenalinico, distopico, “Oceans” è un racconto di viaggio i cui episodi sono uniti da un avvenimento accaduto in una notte che Simone non riesce più a dimenticare”.
Tutto parte da quattro città: Lisbona, Parigi, Swansea e Roma. Quattro luoghi cui l’autore è molto legato. “L’idea iniziale era di scrivere dei racconti di viaggio dedicati a luoghi per me significativi. Le restrizioni causate dal Covid hanno mescolato le carte, così, mentre stavo progettando il viaggio per Swansea, ho deciso di scrivere non più quattro racconti distinti ma un’unica storia, con protagonista il personaggio già apparso in “Lithium”,” precisa l’autore. “Simone non è più quel ragazzotto di 23 anni che si sentiva ossessionato dalle telecamere. È cresciuto e viaggia per il mondo. Vive con il costante ricordo di un’assenza, di un’unica notte in cui ha incontrato una donna che non verrà mai nominata”. “Oceans”, sottolinea, è “un racconto montato al contrario. “Lisbona – Bairro Alto” è l’episodio di partenza, ma è l’ultimo in ordine cronologico”.
Il libro inizia da un ricordo evocato dal bancone di un locale, nel celeberrimo quartiere della capitale portoghese. “Simone è a Lisbona per qualche giorno. Mentre si trova in questo pub per alcune session e rimugina sul passato, gli vengono rubati un tablet e un lettore mp3. La prima parte del libro è un viaggio rocambolesco verso Cabo da Roca, il punto più occidentale d’Europa”. Il racconto si sposta, poi, a Roma. La seconda parte mostra un’unica scena da tre punti di vista diversi. La terza parte ha al centro un incontro, avvenuto alla fine di un concerto in Galles. Una scrittura ricca di citazioni musicali e riferimenti culturali, asciutta, scorrevole e coinvolgente, quella di Fabio Iuliano. “Oceans” è una storia che sa di malinconia per ciò che poteva essere e non è stato. “Anche se a volte perdere se stessi è il primo passo per ritrovarsi”. Lisbona, Roma, Swansea e Parigi, città “evocata nei ricordi di Simone”, i luoghi presenti nel libro, ognuno dei quali ha un’importanza differente per Fabio: “A Parigi ho vissuto per circa un anno; a Swansea, in Galles, ho fatto l’Erasmus; Roma è “casa”, mentre Lisbona il posto dove avevo viaggiato pre Covid”.