Sorrisi, applausi e riflessioni nel ricordo di Stanlio e Ollio
“Ma quelli siete tu e Claudio…”. Tutto è partito da qui, dal biopic Stanlio & Ollio di Jon S. Baird visto distrattamente sul divano di casa, in una di quelle lunghe giornate da riempire, perché costretti a casa con il Covid. “Ero con mia moglie Valentina (Olla nda)”, ricorda Federico Perrotta, “e ci è capitato di vedere questo film del 2018 che ripercorre il percorso artistico di Stan Laurel e Oliver Hardy; a un certo punto lei se ne esce con questa storia della somiglianza e con le affinità con Stan Laurel e Oliver Hardy, tirando in ballo anche Claudio Insegno”. Proprio con lui, e con suo fratello Pino, l’attore abruzzese, che si era trasferito a Roma a 23 anni per studiare recitazione, aveva debuttato nel 2004, al teatro Sistina. E proprio Claudio Insegno, che è stato un punto di riferimento artistico negli anni, si è rivelato la persona giusta con cui costruire uno spettacolo ispirato al duo comico. Per quest’ultimo, che ha sempre amato alla follia i due attori americani, è stato un sogno realizzato. Detto fatto: Stanlio & Ollio, amici fino all’ultima risata, produzione del Teatro Stabile d’Abruzzo in collaborazione con la Uao Spettacoli, è stato presentato a luglio, in anteprima nazionale, al Festival teatrale di Borgio Verezzi, nel Savonese. Domani (MARDEDI 29 AGOSTO), alle 21.30, sarà portato in scena sul palco allestito ai piedi della scalinata di San Bernardino, in una delle serate conclusive della 729esima Perdonanza celestiniana. Caratterizzato da una comicità semplice e leggera, incentrata sulla mimica, lo spettacolo viaggia a ritmo di “slapstick”, celebre genere comico che deve il suo nome all’effetto sonoro del bastone usato dagli attori per colpirsi sulla scena senza nessuna conseguenza fisica ma con assicurato effetto comico. Ed ecco che basta un piccolo incidente drammaturgico perché tutti entrino nella battaglia infinitamente esilarante. In questa commedia musicale, gli autori del testo sono Sabrina Pellegrino, lo stesso Insegno che firma anche la regia. Le coreografie sono a cura di Fabrizio Angelini. Nel cast anche Franco Mannella, attore, regista, doppiatore, e due giovani talenti Giacomo Rasetti e Federica De Riggi. Le scene sono di Alessandro Chiti ed i costumi di Graziella Pera, le musiche originali del Maestro Claudio Junior Bielli. Disegno luci Marco Laudando, progetto audio Marco De Angelis, aiuto regia Step Minotti. Un’operazione teatrale che si propone come un atto d’amore da condividere con il pubblico che è cresciuto con i loro mito e un’occasione per le nuovissime generazioni di conoscere un tipo di comicità universale: quella loro goffa ingenuità che li ha resi sullo schermo due adulti mai davvero cresciuti che non hanno mai perso occasione per farsi dispetti, il loro stile e le loro invenzioni comiche non sono stati mai prevedibili, mai volgari, mai deludenti. Nel tempo hanno insegnato sorridere, a ridere, anche di gusto.
Perrotta, che effetto fa vestire i panni di Oliver Hardy?
Va detto che, a parte qualche sketch mirato, io e Claudio evitiamo di proporre sul palco un’imitazione da cliché. Noi raccontiamo la vita di questi due personaggi straordinari davanti e dietro i riflettori. La gente conosce i due attori per gli schiaffi in testa, le padellate, le torte in faccia (che non mancheranno per carità). Però noi abbiamo raccontato la storia di questi due personaggi che ne hanno fatte di cotte e di crude nella vita e ne hanno passate di tutti i colori. Stan Laurel, ad esempio, fu arrestato perché percorse 50 miglia contromano in autostrada completamente ubriaco. Lui che nella vita si è sposato sette volte e tre volte con la stessa donna, nell’arco di vent’anni.
Con il Tsa avete costruito una “farsa”, una commedia degli equivoci sulla vita dei due, partendo dal dietro le quinte. Come vi siete trovati a lavorare insieme?
È stato un lavoro importante con sette attori chiamati a coprire 38 personaggi, solo di costumi, parrucche e scenografia lo spettacolo è costato parecchio. Scherzi a parte, abbiamo portato avanti questo lavoro cercando di dare un taglio diverso a quello che abbiamo visto nel film di Jon S. Baird che procede con una narrazione dai toni più drammatici.
Parallelamente, ha portato avanti la rassegna Teatriamoci sul palco di Estatica a Pescara
Una bella esperienza, con spettacoli diversi tra di loro ma con un filo conduttore: “la donna”, protagonista dei tre appuntamenti in cui si sono alternate attrici come Nadia Rinaldi, Anna Mazzamauro, Gegia, Manuela Villa, oltre alla stessa Valentina.