“Un dono di suono e visione”, a LiberaMia il saggio di Enrica Orlando
Che fine ha fatto Thomas Jerome Newton? L’alieno caduto sulla Terra è rimasto bloccato qui, tra il sogno di tornare indietro e il dolore di una realtà che lo sta divorando. Qual è la colonna sonora di una vita che si snoda in un labirinto sospeso tra reale e irreale? Che suono ha la morte? E il risveglio? Che colori hanno l’amore, il dolore, l’arte e l’attesa che essa giunga in nostro soccorso?
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Sono tutti interrogativi presenti nel libro Un dono di suono e visione di Enrica Orlando (Arcana) che domani – domenica 16 luglio – arriva a Libera Mia, nel cuore del centro storico dell’Aquila (ore 18), alla presenza dell’autrice, con la moderazione di Francesco Pezzuti e con musiche a cura di Fabio Iuliano.
Il saggio analizza “Lazarus”, lo spettacolo scritto da Enda Walsh e David Bowie (un’opera rock definita “Il regalo d’addio di David Bowie al mondo”), non con lo scopo di trovare delle risposte, ma con il desiderio di seguire tutte le domande, per porsene altre, in una ricerca senza conclusione definitiva.
Perché “Lazarus” è un dono di Suono e Visione, da scartare con la curiosità di chi non smette di cercare, seguendo la scia che il razzo di Newton lascia idealmente nel cielo di ognuno di noi, come fossimo sempre quei ragazzini anonimi, che provano a disegnare la forma delle nuvole sognando di vivere l’impossibile, in universi lontani ma più probabili di quelli che abbiamo a portata di mano. Perché non c’è addio nell’arte, nell’amore e nell’universo: c’è solo trasformazione.