Ticket to Ride, pt. 21: viaggio tra i colori
9 Marzo 2021 Condividi

Ticket to Ride, pt. 21: viaggio tra i colori

«Sento che vi domandate: cosa vuol dire essere un colore? Il colore è il tocco dell’occhio, la musica dei sordi, un grido nel buio.» (Orhan Pamuk).

Il viaggio tra i colori della 21esima puntata di Ticket to ride si apre la strada con True colors (1986) di Cindy Lauper, una lettera aperta a chi ha paura di mostrare i suoi veri colori e si nasconde dietro i modelli che impone la società, un mondo ostile che non sa accogliere le differenze come un valore.

Un colore dopo l’altro si spalancherà la distesa delle acque di un mare antico descritto da Omero e ritrovato da Sciascia, un mare color del vino. Incredibile ma vero come i colori con cui spesso la Natura, a volte la creatività umana, stupisce in alcuni posti del mondo, luoghi unici che non hanno bisogno di effetti o di filtri fotografici dalla Cina, alla Francia passando per l’Africa e il Perù.

Si prosegue sulle note degli Who che con Behind blue eyes (1971) una delle canzoni più complesse e poetiche nel descrivere la situazione psicologica ed esistenziale di chi, amando profondamente, commette errori che feriscono o provocano litigi feroci tra irascibilità e fragilità.

Le parole di Ellen Meloy ci guideranno poi tra esplorazioni, viaggi avventurosi e racconti storici attraverso la sua Antropologia del turchese «un’antropologia che fonda sull’ôikos – la casa comune ove gli esseri convivono attivamente – il proprio logos, il proprio criterio di ricerca e forza creatrice. Dichiarazioni d’amore incondizionato verso la magnificente bellezza dei luoghi ove la scrittrice ha trascorso la vita si susseguono lungo tutto l’opera. Ed è proprio il turchese a incarnare pienamente il concetto del sublime nella molteplicità delle sue sfaccettature; un colore raro, che da sempre affascina l’uomo, a prescindere dall’epoca e della cultura; un colore che necessita di condizioni estremamente particolari per generarsi geologicamente e che esiste solo in qualità di iato evanescente in tutto ciò che non è roccia; in altre parole, il colore del sublime.» (Roberto Comandé)

Tanti anche i significati metaforici del blu. L’espressione I’m feeling blue è usata da chi si sente depresso. Il nome del genere musicale blues sembra derivi dalla locuzione the blues, che ha all’origine l’espressione blue devils che nel XIX secolo indicava depressione e delirium tremens.

Il viaggio tra i colori terminerà nel blu degli Eiffel 65 che con il loro singolo di esordio Blue (Da Ba Dee) (1999) entrò in classifica in gran parte del mondo. Il brano, tormentone tra la fine degli anni Novanta ed inizio Duemila, è ormai considerato un evergreen e la signature song degli Eiffel 65. È la storia della vita di un uomo blu, come tutte le cose che lo circondano, secondo Jeffrey Jey (pseudonimo del cantautore Gianfranco Randone) è la metafora dello stile di vita che ogni persona sceglie per sé, «il protagonista è “blu dentro e fuori” e “non ha nessuno da ascoltare”, il blu è il colore dei suoi sentimenti». Perché a volte le parole non bastano.

E allora servono i colori, per dirla con Alessandro Baricco.

TICKET TO RIDE – Canzoni in viaggio. Puntata n. 21 del 09.03.2021