Comunità energetiche, confronto con Pichetto Fratin
Le comunità energetiche a L’Aquila “possono fare da start up di un modello che parte dalla base. Le comunità energetiche rappresentano il modo e il tentativo per diffondere e liberalizzare i produttori. Puntiamo ad avere migliaia di produttori, e avere centinaia di migliaia di famiglie e imprese che abbiano energia ad un prezzo molto più basso, grazie l’auto produzione”.
Lo ha detto il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, oggi all’Auditorium del Parco all’Aquila, per partecipare al convegno “Energia per la crescita”, nel corso del punto stampa, al fianco del sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi.
Ad una domanda di un cronista Pichetto Fratin ha affrontato il tema del metadonodotto Snam Sulmona-Foligno.
“Noi la linea Adriatica la dobbiamo fare, con onestà la dobbiamo fare perché ha una doppia funzione: quella di portare in sicurezza il Paese e renderlo sicuro significa avere la garanzia che imprese e famiglie hanno l’energia. La traduco con un esempio. Noi abbiamo avuto un dibattito gli anni scorsi che riguardava il Tap, se noi non avessimo avuto il Tap oggi, che ci porta 30 milioni di metri cubi al giorno di gas, oggi avremmo un’ora di energia elettrica in meno. Quindi probabilmente questo momento non potremmo avere la luce accesa, questo significa che, con tutte le cautele, con studi approfonditi, con tracciati possibili e sicuri dobbiamo dotarci di una struttura del Gasdotto dell’Adriatica che sarà lungo circa 400-450 chilometri per garantire l’italia”, ha detto Fratin.
Per quanta riguarda il nucleare di quarta generazione, “la tempistica non sarà brevissima ma il mondo non è questione italiana. Potremo andare avanti con le rinnovabili, con le nuove energie, con il geotermico moderno, ma tutti gli analisti dicono che probabilmente è necessario aggiungere delle forme di produzione di energia più forti, più potenti. Dobbiamo rimanere agganciati agli altri Paesi europei, più sviluppati, in quella che è la ricerca, e ci sarà poi la valutazione dell’utilizzo anche del nucleare di quarta generazione”.
Anche se la neve è finalmente arrivata sulle montagne abruzzesi e italiane, Pichetto ha ammonito: “Dobbiamo partire dal fatto che stiamo subendo un cambiamento climatico di quelli enormi e notevoli. Da un lato ci può aiutare la tecnologia ma dobbiamo utilizzare la tecnologia dove è possibile farlo, perché in questo caso deve esserci una condizione per poter continuare utilizzando gli strumenti che abbiamo a disposizione. Non è possibile prevedere oggi come potrà essere la tecnologia anche fra una decina d’anni”.
Y3M