Cinema, teatri e discoteche: la lenta ripartenza
Le percentuali previste nell’ultimo decreto, in merito alle capienze consentite nei luoghi di cultura, spettacolo e intrattenimento hanno spiazzato anche i più ottimisti. La realtà dei fatti, tuttavia, è più complicata, specie quando si tratta di trasformare quelle percentuali in persone che si mettono alle spalle due anni di incertezza. Due anni in cui si dà poco o nulla per scontato quando si parla di vita notturna. Lo sanno bene i gestori che devono fare le acrobazie per far quadrare i conti.
TEATRI E CINEMA
Partiamo dalle situazioni più gestibili, quelle di teatri e cinema, tornati al 100% seppur con Green pass alla mano e mascherina sempre indossata. Un’ottima notizia, per carità, che però va fatta metabolizzare al pubblico delle varie strutture. «Abbiamo deciso per il momento, di lasciare invariato il distanziamento», spiega Giuseppe Tomei, direttore artistico di Spazio Rimediato, il teatro off di via Fontesecco, «perché crediamo che il nostro pubblico abbia bisogno di un po’ di tempo per riabituarsi alla sala al completo. Continueremo a fare sforzi in più, anche più repliche se serve, ma dobbiamo fare in modo che chi assiste agli spettacoli si senta sempre a proprio agio». Sulla stessa linea il compositore sulmonese Patrizio Maria D’Artista, anche lui uomo di teatro. «Ben venga il 100%», dice, «ma se non si lavora per incentivare la cultura del teatro, siamo destinati a una lenta e difficile ripartenza».
MUSICA DAL VIVO
Nell’arco estivo, L’Aquila ha messo su un programma di eventi di musica dal vivo da fare invidia a grandi città. Tantissimi i locali piccoli e grandi che hanno permesso a vari musicisti di esibirsi. C’è totale incertezza, però, su quello che sarà la stagione autunno-inverno. Fino a qualche settimana fa era possibile suonare all’aperto. Le temperature attuali sono proibitive. Bisogna riorganizzare gli spazi al chiuso, nel rispetto della capienza consentita e dei controlli. I nuovi parametri non rendono tuttora possibili cachet che fino all’inizio del 2020 permettevano di far transitare anche artisti di circuiti internazionali.
DISCOTECHE
Le dinamiche non sono diverse per le discoteche: Green pass, procedure di tracciamento e misure di sicurezza permettono di ballare anche senza mascherina. Ma la ripartenza non è facile. «Qualcosa si muove, però è ancora presto», spiega Marcello Di Giacomo, co-organizzatore della “Notte bianca” e autore del libro “Diari di Notte” che racconta della movida aquilana dal 1960 a oggi. Stesso umore per l’imprenditore-dj Marco Carosone dei Due Magi. «Le discoteche erano in crisi già da prima del Covid», spiega. «La concorrenza di locali ibridi che fanno anche musica da ballo si sente. Ora, poi, ci sono mille variabili da considerare. In ogni caso, stiamo tutti pensando di organizzare qualcosa per Halloween». In attesa di tempi migliori, c’è chi mette a disposizione il locale per feste private, come Gino Marronaro del Guernica a Pizzoli. «Stiamo contattando dj e personale per la stagione, ma è ancora troppo presto». Al nucleo di Pile, invece, sono pronti a far girare musica alla consolle. L’inaugurazione del format Bambola (al BeOne) è venerdì 22. Si celebra il terzo anno. La formula è quella dell’aperitivo cenato perché solo con la serata disco non si rientra nelle spese. «Abbiamo prenotazioni», spiega Francesco Grande, dj e organizzatore. «Una bella scommessa, ma o si riparte ora o mai più».
di Fabio Iuliano – fonte: il Centro
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