Ticket to Ride, pt. 16: viaggio nel labirinto
“La bellezza del creato è l’entrata del labirinto. L’imprudente che vi entra, dopo pochi passi non sarà più capace di ritrovare l’uscita”. Le parole di Simone Weil cercano una via di uscita tra i vicoli di uno dei labirinti fisici e metaforici al centro della puntata numero 16 di “Ticket To Ride, canzoni in viaggio“.
Ci avventuriamo nel labirinto sulle note di Elisa, col senso di orientamento smarrito come il rumore dei passi. Si cammina avvolti dalla nebbia, guidati dall’odore dei fiori secchi. Labirinti nel mondo, labirinti che ogni epoca forma e ricostruisce. Alla forma del labirinto cretese, se ne sono affiancate molte altre nei secoli. L’età contemporanea frammenta le forme e le sovrappone senza più possibilità di scorgervi un’entrata e un’ uscita, un senso di percorrenza, un centro che sia immobile, un dentro e un fuori.
La società odierna ha dunque prodotto i rizomi di cui Umberto Eco ha fornito un’affascinante definizione: “Il rizoma, o la rete infinita, dove ogni punto può connettersi ad ogni altro e la successione delle connessioni non ha termine teorico perché non esiste più un esterno o un interno: in altri termini, il rizoma può proliferare all’infinito”.
Labirinti come trappole, come quello evocato dal racconto di Max Aub “La Trampa“. Un racconto scandito dalle note di Dedicated to Myself degli Yawp. Labirinti-discoteca, magari bianca senza luci colorate, dalla quale non si possa uscire. Così la immaginano i Subsonica. Labirinti indimenticabili come quello accennato sopra del Minotauro, oggi fonte di ispirazione di un progetto legato alla lingua dei segni.
TICKET TO RIDE – Canzoni in viaggio. Puntata n. 16 del 02.02.2021