E cantava le canzoni…
Trentanove anni sono passati da quella tragica notte. Dopo una serata nei locali, stava tornando a casa da solo, in auto. Alle 3.55, mentre percorreva via Nomentana, all’altezza dell’incrocio con via Carlo Fea, con la sua vettura invase la corsia opposta. Un camionista che sopraggiungeva nell’altro senso di marcia provò a suonare il clacson, ma l’urto con il mezzo pesante fu inevitabile. Il cantante batté violentemente la testa contro il parabrezza, sfondandolo, mentre l’impatto del petto sul volante e il cruscotto fu violentissimo.
Di anni, Rino Gaetano ne aveva solo trenta. Quest’anno, infatti, avrebbe spento settanta candeline. Generazione dopo generazione, le sue canzoni continuano a lasciare un’impronta e i tributi live al cantautore crotonese si moltiplicano. Viene ricordato per la sua voce ruvida, per l’ironia e i profondi testi caratteristici delle sue canzoni, nonché per la denuncia sociale spesso celata dietro testi apparentemente leggeri e disimpegnati.
Rimasto profondamente legato alle sue origini calabresi, rifiutò ogni sorta di etichetta e, a differenza di numerosi suoi contemporanei, evitò di schierarsi politicamente. Nonostante questo, i suoi componimenti non mancano di riferimenti e critiche alla classe politica italiana: Gaetano arrivò in alcuni suoi brani a fare nomi e cognomi di uomini politici del tempo e non solo e, anche per questo, i suoi testi e le sue esibizioni dal vivo furono più volte segnati dalla censura.
La partecipazione a Sanremo segnò decisamente un punto di svolta nella carriera e nella vita del cantautore, nulla sarebbe più stato come prima:
“Gaetano era una supernova. Ha brillato tre anni, dal ’76 di Mio fratello è figlio unico al ’78 di Nuntereggae più. Il successo sanremese di Gianna lo spiazzò, non ebbe il tempo di venirne a capo”, si trovò a scrivere Andrea Scanzi. Un successo con una canzone di puro non-senso. Per molto tempo infatti gran parte del pubblico italiano lo ha ricordato solo per questo episodio e per questa canzone. I suoi lavori precedenti vennero quasi eclissati dal nuovo successo e ciò che giunse al grande pubblico delle sue canzoni fu soprattutto, appunto, il nonsenso e non tutto ciò che si celava dietro di esso.
RINO GAETANO DAY
Edizione speciale il 2 giugno della #RinoGaetanoDay2020, con contenuti speciali sulla pagina facebook della Rino Gaetano Band e una diretta streaming dalle ore 18, trasmessa on air da Radio Italia Anni 60 Roma FM 100.5, con il patrocinio di Roma Capitale Municipio III. Per l’emergenza sanitaria è stata rinviata al 2021 la ormai tradizionale manifestazione Rino Gaetano Day, arrivata alla decima edizione e organizzata dall’Associazione culturale italiana Rino Gaetano.
Via streaming, saranno pubblicati contenuti speciali e tutta la giornata sarà accompagnata da tributi, immagini speciali e filmati di repertorio.
L’evento, organizzato dalla famiglia Gaetano, vedrà la partecipazione dell’attrice Gaia Messerklinger e della voce dei Têtes de bois, Andrea Satta. Inoltre sposa l’impegno della Croce Rossa Italiana, a cui sono destinate le donazioni realizzate con #Italianallstars4life, il progetto che ha coinvolto oltre 50 artisti italiani in una versione corale del brano “Ma il cielo è sempre più blu”, al quale ha partecipato il nipote di Rino, Alessandro Gaetano, in arte Alessandro Greyvision.
Rino Gaetano Band è la tribute band ufficiale di Rino Gaetano, fondata nel 1999 dalla sorella, Anna Gaetano, e in cui suona proprio il nipote Alessandro. Nei vent’anni di attività, la band ha calcato i palchi di tutta la penisola diffondendo la memoria musicale storica di Gaetano, condividendo momenti indimenticabili con i tantissimi fan che lo amano e ascoltano, ma soprattutto con quanti non lo conoscono ancora e ora propone un viaggio multimediale per omaggiare la breve ma intensa carriera artistica di un personaggio ormai entrato nel mito.
Una narrazione che ha sempre rifiutato qualsiasi leggenda metropolitana legata al ricordo di Rino: “Come famiglia”, ha sottolineato più volte Alessandro Greyvision, “abbiamo sempre e fermamente rigettato qualsiasi ipotesi di complottismo. Si è parlato di incidente automobilistico anticipato dai suoi versi, quando invece tutti i cronisti che si sono attenuti ai fatti hanno parlato di circostanze puramente casuali. Poi, che dire della sua presunta simbologia massonica? In tanti hanno favoleggiato sulla presenza di riferimenti alla rosa rossa, presenti, ad esempio nel brano postumo Ti voglio, completato di recente dal cantautore Artù. Ebbene, è stato proprio Artù in questa canzone, ad aggiungere un verso sulla rosa rossa, elemento non presente nella bozza originale registrata da Rino. Allora, Simone Cristicchi con Ti regalerò una rosa, a quale massoneria dovrebbe appartenere? Si tratta di questioni senza senso”.