L’Aquila, tornano le tende blu per due clochard
Due sedie di plastica, un bagno chimico e una tenda blu del ministero dell’Interno la cui collocazione, a ridosso degli impianti sportivi di Centi Colella, riporta la mente a un vissuto di undici anni fa. È lì che due persone senza fissa dimora, arrivate all’Aquila dal Nord, hanno l’obbligo di trascorrere la quarantena per quindici giorni. Sono state condotte lì dalla polizia.
Il primo a entrarvi, nella notte tra il 2 e il 3 aprile, è stato un 37enne originario nel Belgio, ma proveniente da Como. Nei giorni scorsi era stato fermato e identificato un paio di volte dalla polizia che lo ha trovato in giro per la città senza un motivo plausibile. Si tratta di una persona in evidente stato di difficoltà, avvistata da numerosi cittadini che lo hanno notato anche mentre cercava riparo all’aperto nella zona di Pettino. L’uomo è stato poi portato in pronto soccorso, dove avrebbe dichiarato di sentirsi male. A quel punto è stato preso in carico, ma poi dimesso perché senza sintomi.
Anche il secondo uomo ospite della tenda, un clochard gambiano, è finito al pronto soccorso da dove è stato poi dimesso. L’uomo ha trovato quindi alloggio nella tenda messa a disposizione dalla Protezione civile, riscaldata da una stufetta elettrica attivata da un generatore. «Tuttavia», fa notare il giornalista Alessandro Tettamanti, che si è interessato alla loro storia, «i due restano senz’acqua, vale a dire in condizione igieniche precarie, tanto più in un momento come questo».
Alcune associazioni di volontariato, come Fraterna Tau e 180amici Onlus, si occupano di fornire i pasti e l’assistenza psicologica. Secondo l’amministrazione cittadina, è il Dipartimento della Protezione civile, tramite la prefettura, a dover occuparsi di persone che, pur non avendo un domicilio, devono restare in quarantena. Esclusa la possibilità di inserire i due tra i residenti negli hotel individuati per l’alloggio delle persone in isolamento. Non si parla, per il momento, di utilizzare uno dei tanti alloggi non occupati del Progetto Case o Map. (fab.i.)