Lampedusa, l’appello: “Fare presto”
10 Ottobre 2019 Condividi

Lampedusa, l’appello: “Fare presto”

“Bisogna fare presto, occorre aiutare queste persone perché questo dramma finisca. Basta, i politici si sveglino, ieri non c’era nessuno e questo è intollerabile!”.

È il grido di dolore di Francesco Barone, professore all’Università dell’Aquila che da vent’anni porta avanti progetti umanitari in Africa, che nei giorni scorsi ha raggiunto Lampedusa e ieri ha partecipato ai funerali delle 13 vittime del naufragio avvenuto nella notte tra il 6 e il 7 ottobre.

“La situazione è straziante – afferma il professor Barone. “Ho partecipato alla commemorazione delle tredici bare, dodici donne e una bambina, ho vissuto un dolore immenso insieme a tutti i superstiti”.

Barone domani incontrerà il sindaco Salvatore Martello, al quale consegnerà il drammatico appello alla comunità internazionale che nel gennaio scorso gli ha consegnato il premio Nobel per la Pace 2018, Denis Mukwege, che ha denunciato una catastrofe umanitaria in atto in Congo, con centinaia di migliaia di donne violentate, oltre quattro milioni di sfollati e sei milioni di morti.

“Ho incontrato molte associazioni e tanti volontari, ascolto racconti di dolore in Libia ma non solo – aggiunge Barone – . Fanno viaggi sperando in condizioni di vita migliori, provengono da Asia e Siria, luoghi di guerra”.

“Le condizioni qui a Lampedusa non sono quelle che si vedono in tv. I dolori e le emozioni sono molto più forti. Ti lasciano senza fiato, senza respiro”, racconta il prof.

“Cosa dirò al sindaco? Mi farò raccontare la reale situazione, gli chiederò se le istituzioni lo aiutano a fronteggiare questa emergenza”, conclude Barone.