Record Store Day nel segno dei Pearl Jam, iniziative a all’Aquila
«In ogni negozio di dischi indipendente dove sono entrato, ne ho ricavato sempre qualcosa in termini di ottima musica e di sensazioni forti. Mi sento sempre un po’ meglio quando esco da un posto così».
Mike McCready, chitarrista e fondatore dei Pearl Jam ha salutato così la scelta degli organizzatori del Record Store Day di nominare il suo gruppo ambasciatore della dodicesima edizione. Oggi si celebra in tutto il mondo la giornata dedicata ai piccoli negozi di musica indipendenti sopravvissuti alla crisi. L’iniziativa è nata nel 2007 negli Stati Uniti e poi si è diffusa ovunque, grazie anche a celebri sostenitori come Jack White, Tom Waits, Green Day e Moby. Di cosa si tratta? Da un lato le case discografiche in quel giorno si scatenano rendendo disponibili edizioni speciali di dischi già usciti o pubblicazioni in vinile create ad hoc, e dall’altro i negozi che aderiscono ospitano piccoli concerti, dj set, presentazioni.
Iniziative sono previste anche all’Aquila, tra concerti strutturati e piccoli live improvvisati, all’interno della libreria Polarville, in via Castello. Qui, in uno dei punti vendita che ha ufficialmente aderito all’iniziativa, sarà possibile trovare ristampe (principalmente in formato vinile), edizioni speciali e nuove uscite esclusive. In serata, all’Irish Cafè di Pianola è in programma il concerto di Mr Deadly-One Man Band. Daniele Fioretti, in arte Mr Deadly, gira da anni per lo stivale a bordo di una vecchia Volvo, con tanto di autista. Molto volume e poche parole sono sempre state la sua formula e la sua attitudine.
Ieri sera, sempre l’Irish Cafè ha ospitato i The Acc: garage rock a bassa fedeltà. In realtà, per Edward Abbiati e Stiv Cantarelli si tratta di un ritorno in città, ma con un nuovo progetto. L’occasione è ghiotta: il lancio dell’album “Beautiful, at night”, che si avvale, tra gli altri, delle collaborazioni di una sala macchine tra le più potenti del rock italiano, Joe Barrecaal basso e Antonio Perugini alla batteria, e del tocco psichedelico delle tastiere di Chris Cacavas, ex Green on Red e ora parte della reunion dei Dream Syndicate. La loro è una sorta di associazione a delinquere: sono ladri di sensazioni, di ritmo, di rock sporco e lo-fi, suonato con convinzione e rabbia, cantato senza badare a virtuosismi o finezze. Un rock come lo pensava il Robert Fisher dei Willard Grant Conspiracy, o come lo intende ancora oggi il Neil Young dei Crazy Horse; un rock ruvido, umbratile, cultore di atmosfere notturne e sentimenti estremi, in bilico fra il folk psichedelico e il garage, noisy, ma col cuore, debitore di scrittori come Brautigan e Bukowsky.