Al Sei Nazioni, la magia che trascende il risultato
18 Marzo 2019 Condividi

Al Sei Nazioni, la magia che trascende il risultato

Dal Qoelet abbiamo imparato che per ogni cosa c’è il suo momento, il suo tempo per ogni faccenda sotto il cielo. Un tempo per nascere e un tempo per morire, un tempo per piantare e un tempo per sradicare le piante… un tempo per piangere e un tempo per ballare.

Ecco, se pensiamo ai due tempi regolamentari viene più da piangere che da ballare. Per fortuna che c’è il terzo, dove comunque vada si balla (e si beve anche). Perché se c’è una cosa che fa la differenza tra il calcio e il rugby è che i tifosi della palla ovale sanno perdere, se non altro per la grande esperienza sul campo, con la Francia fanno 22 sconfitte consecutive, nel Sei Nazioni, un’imbarazzante serie negativa che non rende giustizia al bel gioco degli azzurri capaci, più volte, di mettere i cugini in seria difficoltà, almeno fino al 78′, quando ci ha pensato Penalud, l’ala dei transalpini a decretare il ko.

Però il terzo tempo è il terzo tempo. Appannaggio della Peroni, da un po’ di anni a questa parte. Una sorta di sfida al main sponsor del Sei Nazioni che è la Guinness, in pieno formato Saint Patrick.

E, nonostante le basse aspettative sul campo, la rappresentanza abruzzese negli spalti, non si è fatta mancare, dalla Tribuna Trastevere alla Curva Nord, con tanto di maglie Forza L’Aquila al seguito.

Ricordate quell’iniziativa portata avanti da Carlo Caione, storico capitano neroverde, per regalare alla città post-sisma delle strutture in grado di creare occasioni di socialità?

Sugli spalti dell’Olimpico riconosci  Serafino Ghizzoni, Fulvio Di Carlo, Loreto Cucchiarelli, oltre agli ex neroverdi Salvatore Perugini, Andrea Lo Cicero e allo stesso Caione. Tutti ex che, in un modo o nell’altro, hanno contribuito alla leggenda della palla ovale all’Aquila.

Si diceva del terzo tempo, con dj set che passa dai Green Day ai Nirvana, accarezza i Guns ‘n’ roses e si tuffa Doors e Led Zeppelin. Una scelta musicale a cura di Radiofreccia. Sul palco Ambra Marie e Jimmy D e alla consolle Dj Sautufau. Suoni e movimenti a far breccia tra Moschettieri, Asterix e Obelix, prima di dar spazio ai Boombadash. Sono loro gli ospiti del pomeriggio romano. E non è la prima volta, la band salentina, reduce da Sanremo e tormentoni vari, aveva già accompagnato gli azzurri contro gli All Blacks.

“L’atmosfera del rugby coinvolge e crea occasioni di aggregazione come la musica”, ha detto Biggie a Virtù Quotidiane.

Attivi nel panorama reggae dagli inizi degli anni 2000, i Boomdabash vantano prestigiose partecipazioni nei migliori festival reggae d’Europa e d’Italia. Nel 2011, con il loro secondo album “Mad(e) in Italy”, hanno vinto l’Mtv New Generation Contest, concorso musicale indetto durante gli Mtv Days. Nel corso degli anni la band non si è mai fermata e ha collezionato un successo dietro l’altro collaborando anche con i alcuni protagonisti della musica italiana. Straordinario è stato il grande successo della hit “Non ti dico no”, già certificata disco di platino, che li ha visti grandi protagonisti la scorsa estate con Loredana Bertè.

Alla Guinness la Peroni ha risposto con selezioni di qualità come Peroni 3.5, la gamma Peroni Gran Riserva, Peroni Chill Lemon, Peroni Forte, Peroncino, Peroni Senza Glutine e Peroni Cruda.

di Fabio Iuliano – fonte: Virtuquotidiane.it e Agoravox