L’arte di Bonanni apre Palazzo Pica Alfieri
Suoni, rumori, accordi, melodia, parole ora sussurrate, ora urlate a squarciagola. Le opere di Vincenzo Bonanni raccontano il suo tempo, una fusione sinestetica che non si ferma alle arti grafiche. A partire da sabato 29 settembre, una mostra racconterà i suoi primi dieci anni di attività. L’occasione è la riapertura al pubblico di Palazzo Pica Alfieri, che viene riconsegnato alla città dopo il lungo restauro seguito al terremoto del 2009.
Dieci anni che hanno visto Bonanni esporre in città simbolo come Londra, Venezia, Innsbruck, Roma e Firenze e che con questa imponente mostra vengono ripercorsi, attraverso le tappe salienti della sua carriera, dal primo successo di Rebel Rebel (2008) all’ultimo progetto dal titolo “Keep Moving – La liturgia del corpo”: rassegna in 13 quadri dove i corpi/soggetti sono come bloccati nel loro impeto naturale e lasciano trasparire quasi una volontà di “continuare a muoversi”. Artista poliedrico e sociologo di formazione, Bonanni ha eletto la pittura a sua forma d’espressione spaziando dalla fotografia al collage, dall’installazione alla composizione scritta. Non a caso, uno dei suoi riferimenti è Andy Warhol.
Lo scorso anno, ad esempio, si è affidato al mondo virtuale per presentare l’esposizione originale intitolata “Warholism – This is not by me”, una Virtual Exhibition che espone quadri, collages, disegni, foto e polaroid, quattro sezioni per una produzione di più di 130 opere. Un progetto quasi “alieno”, come suggeriscono il brano introduttivo di David Bowie (Space Oddity) e il volto riprodotto dello stesso Bonanni (Selfies) con una grafica innovativa.
Nato all’Aquila 40 anni fa, l’artista ha esposto per la prima volta a Roma nel 2008 e da allora, ha anche partecipato a varie esposizioni internazionali. Collaborazioni che hanno interessato anche la rievocazione di alcune correnti particolari.
Nel 2009, in occasione del centenario del Movimento futurista, è stato invitato a partecipare alla mostra Dal futurismo al contemporaneo (Roma – Sant’Andrea al Quirinale, Teatro dei Dioscuri). Le sue opere vengono inserite nel dvd “sperimentale” di Patty Pravo, dal titolo “Circola un video su di me”.
Ha sostenuto vari progetti sull’Aquila post-sisma anche con una performance di video-arte a Dresda, in Germania, per il World Heritage Day. Inoltre, ha anche partecipato alla “Art for L’Aquila” di Londra (Istituto Italiano di Cultura) con opera battuta all’asta da Bloomsbury ed è stato uno dei primi artisti ad esporre nella città ferita, a sei mesi dal terremoto, con la mostra personale intitolata Kyrie Eleison (Palazzo dell’Emiciclo della Regione). Le sua arte “visual” ha celabrato omaggi al Dadaismo e alla cultura Pop, senza disdegnare riferimenti nel campo del cinema, della musica, e della letteratura da Arthur Rimbaud alla poetica urbana di Charles Bukowski, dalla narrativa beat di Jack Kerouac e William Burroughs, al cinema di Jean-Luc Godard e della Nouvelle Vague francese.
Rebel come il rock vitaminico, sensuale e glamour di Mick Jagger. Rebel come il blues fumoso e rauco del satiro Tom Waits.
Una sua mostra è stata ripresa ed inserita dal maestro Mario Monicelli nel suo ultimo documentario, nel 2008 (il regista è morto nel 2010) dal titolo: “Vicino al Colosseo c’è Monti”, presentato fuori concorso alla 65ª Mostra del Cinema di Venezia.