L’Aquila resiste e ricorda le vittime del nazifascismo
“A chi resiste”. La dedica che Giuseppe Tomei riserva al suo libro “Io non c’ero” regala alla Resistenza un concetto originale, declinabile in tanti sensi possibili, specie in una città come L’Aquila, specie in un momento in cui i valori della democrazia e della memoria storica non possono essere dati per scontati.
Anche il capoluogo resiste, lo fa nelle sue forme istituzionali, attraverso una serie di eventi di protocollo, promossi dal Comune che hanno preso il via nel piazzale dello stabilimento ex Thales Alenia, dove si è tenuta una cerimonia di commemorazione dei Caduti della Banca d’Italia. Presente il vicesindaco Guido Liris, ma non il primo cittadino Pierluigi Biondi che, invece, ha preferito restare nella sua Villa Sant’Angelo per assistere alla 26esima marcia della primavera. Anche quest’anno, nella piazza del centro storico a loro intitolata, c’è stato l’omaggio ai Nove Martiri Aquilani, trucidati il 23 settembre 1943; e poi, il ricordo della strage di Filetto del 7 giugno 1944. Non è mancato il tributo ai Caduti della Patria alla Villa Comunale, con la consegna della medaglia d’argento al merito civile conferita al Comune di Campo di Giove per i fatti della Seconda Guerra Mondiale. A Onna, si è tenuta la cerimonia commemorativa delle vittime della strage dell’11 giugno 1944. Infine, alla caserma Pasquali Campomizzi, il Comune dell’Aquila ha ricordato il sacrificio dei Nove Martiri, proprio nel luogo dove i giovani vennero uccisi.
PARCO DEL CASTELLO. Nel pomeriggio, la lunga festa per giovani di tutte le età con letture, assemblee, animazioni per bambini, graffiti, musica, dj set e mostre fotografiche, per promuovere e attualizzare i valori dell’antifascismo. Le celebrazioni sono iniziate con l’omaggio portato al partigiano jugoslavo Panto Cemovi nel cimitero monumentale, e con il ricordo di Giovanni Di Vincenzo al Casale Cappelli. Poi, spazio alla festa davanti all’Auditorium del Parco con letture musicate, giochi per bambini a cura di Bibliobus e Nati nelle Note. Si è parlato dell’iniziativa “Una pietra d’inciampo per Annina e Luigi” (a cura dell’associazione Annina Santomarrone). Particolarmente suggestive le letture di resistenza a cura della Casa delle Donne e del caffè letterario del gruppo””Passione Letteratura L’Aquila”. Presente anche l’attore Massimo Sconci, la giovane attrice Diletta De Santis, la giornalista Barbara Bologna e il poeta Valter Marcone. «La città ha risposto bene», commenta Francesco Pezzuti, uno dei coordinatori del caffè letterario, «ed è questo il nostro modo di resistere all’Aquila. La ricostruzione sociale deve essere uno degli obiettivi che abbiamo inquadrato sulla strada della libertà (che poi è partecipazione), in questo giorno così significativo». Poi, un incontro dibattito sui territori resistenti d’Italia a cui hanno partecipato anche alcuni esponenti del movimento “No Snam Abruzzo”. C’è stata anche l’esposizione dedicata alle donne resistenti di ieri e di oggi, oltre a una serie di grafiche dedicate all’Anpi. Sono state anche raccolte le firme a supporto della campagna nazionale “Mai più fascismi”. A suonare anche l’orchestra di fiati, complesso bandistico Streetband e il laboratorio musicale Cobalto di Casematte.