#JovaPescara il magico backstage di Elisa e Giulia: un happening per 30mila
Sul palco per i diritti sociali e sui social per le libertà individuali. Un’estate addosso… per difendere una parte di versante teramano dal grande fosso”. Giovane psicoterapeuta, impegnata in varie attività di volontariato, Elisa Francavillesi, 34 anni, è guadagnata un ingresso nel backstage dell’Adriatico in virtù di alcune rime artigianali dedicate a Jovanotti. La sua “Serenata rap” alternativa è stata scelta tra i versi di oltre 400 lettori che hanno partecipato al concorso del Centro “Due righe per Lorenzo”. LA DIRETTA MULTIMEDIALE DEL CENTRO
Con lei, nel percorso dietro le quinte del preconcerto, anche Giulia Piergiovanni, 21enne studentessa in Scienze della comunicazione. Prima dell’apertura dei cancelli, fanno un giro all’interno dell’area off limits per conoscere in anteprima le installazioni multimediali. «Un’emozione incredibile», spiegano al telefono a pochi passi dal palco.
«Abbiamo visto da vicino cosa vuol dire preparare un concerto dal concept così innovativo, cercando di carpire qualche segreto». Un preconcerto inedito.
Giulia ci è arrivata a suon di “Spengo la radio, corro allo stadio, ho messo la lacca, perché Jovanotti spacca. La tensione è altasi canta, balla, salta… spettacolo assicurato già mi ha catturat”.
L’energia non manca alle due, che si fiondano in avanti quando intravedono Saturnino al lato del palco. Poi il mini-tour prosegue, guidato dal capo della sicurezza Norberto, coadiuvato da Alessia Savino.
Lo stadio Adriatico già si riempie lentamente, il caldo spinge molti fan a restare senza t-shirt. Su alcune schiene, scritti col pennarello, si leggono versi e rime. Una coppia ha inciso a metà il ritornello di “Ti porto via con me”.
Uno spaccato di canzone che viene fuori schiena contro schiena.
Il prato è un mini-universo di cappelli di paglia, starlights (i braccialetti luminosi) e fasce multicolore. Tanti tredicenni, ma anche qualche testa pelatta. Striscioni assortiti: «Teramo c’è», da una parte, mentre dal lato opposto si intravede un «Benvenuto a Pescara».
La maggioranza dei fan ha fatto pochi chilometri per raggiungere l’Adriatico. Molti, tra i giovanissimi vengono dal capoluogo. È il caso di Guido Pietropaoli – ingegnere impegnato nella ricostruzione post-sisma – Gloria Di Marco, accompagnato da Cristina Pattuglia e Annalisa Cotellessa, tutti tra i 25 e i 29 anni. «È il nostro primo concerto», spiega Gloria, «e non vediamo l’ora che inizi lo spettacolo». Poco più avanti, a ridosso dei cancelli laterali, c’è un altro quartetto aquilano, Camilla (23), Martina (22), Davide (22), Samuel (24).
In mezzo a questa comitiva capita Lorenzo D’Andrea operatore di autogru chiamato in causa per l’allestimento di questo mega-palco che il rapper omonimo porta in giro per la Penisola. Una struttura di 16-20 metri.
«Oltre al compenso e alla soddisfazione di aver lavorato in uno staff di professionisti», riferisce, «ci ho guadagnato due biglietti. Uno l’ho dato a mio figlio Nicola di otto anni, l’altro a sua madre. Anche a me sarebbe piaciuto, ma abbiamo dovuto fare una scelta».
Mamma Claudia Cipollone e la figlia Elena di dieci anni sono pronte al “Big bang”. «È il suo primo concerto», spiega la musicoterapeuta pescarese, «e il mio primo prato. Sarà un’esperienza nuova anche per me». Qualcuno è arrivato dalla Marsica, come Antonio e Aldo di Trasacco, oppure dal Molise, da Isernia o da Termoli, come Elisa e Costanzo. Qualcun altro si è spinto da quel di San Severo (Foggia). Da segnalare, invece,
l’intraprendenza delle due giovanissime Piera Bergamasco 21enne e Angela Viola 23. «Giriamo l’Italia vendendo gadget ai grandi concerti», commenta Piera, studentessa di psicologia, «ci guadagniamo il viaggio e qualche extra per non pesare sui nostri genitori».