Una storia inventata: i personaggi si muovono in un percorso immaginario che però ricalca fedelmente i contorni della Comunità XXIV Luglio, storica associazione aquilana, utilizzando un linguaggio, talvolta ironico e talvolta crudo, per affrontare tematiche sul mondo della disabilità ancora considerate tabù. La regia è del giornalista Francesco Paolucci che firma anche la sceneggiatura insieme a Giuseppe Tomei, Luca Serani. Il montaggio è a cura di Stefano Ianni, mentre la fotografia è di Francesco Colantoni. Volontari e disabili, qui in veste di attori, alternano le attività della comunità e la loro vita quotidiana alle prove per lo spettacolo. I provini, l’assegnazione delle parti, la lettura del copione, la preparazione delle scenografie e dei costumi, i rapporti personali: un giostra rocambolesca dove tutti vengono continuamente messi alla prova. Il Don Chisciotte pian piano prende forma.
«L’approccio al teatro attraverso il linguaggio del corpo ha permesso di affrontare blocchi e insicurezze di volontari e disabili», viene spiegato, «l’aggiunta di laboratori cinematografici ha privilegiato un approccio spontaneo alla macchina da presa».
Il film verrà proiettato lunedì prossimo in anteprima nazionale al Ridotto del teatro Comunale dell’Aquila. Tre le proiezioni in programma con ingresso gratuito (ma la prima ha già fatto registrare il tutto esaurito) alle 17.30, alle 19.30 e alle 21.30. Info e prenotazioni: 388.3637351 www.lamanonelcappello.it.
In vista di questo appuntamento, al palazzetto dei Nobili, è stata allestita la mostra “Dentro la scena”, un’esposizione che racconta l’esperienza cinematografica vissuta dalla Comunità XXIV Luglio nella realizzazione del film. Una percorso fotografico realizzato con il contributo artistico dei fotografi aquilani Andrea Mancini, Marco D’Antonio, Francesco Colantoni, Adriano Bucci, Liberato Di Loreto, Serena Di Vito. La mostra è aperta fino a domani dalle 15 alle ore 19. Per tutta la durata dell’esposizione è possibile incontrare i protagonisti del film e assistere alle proiezioni dei backstage. Le immagini raccontano l’esperienza straordinaria della vita sul set di oltre sessanta persone, disabili e non, che per quattro mesi si sono impegnate alla realizzazione del progetto.
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