Miracolo italiano: 6 mesi in tenda
Al passaggio delle autorità spunta lo striscione dei comitati cittadini
di Fabio Iuliano
L’AQUILA. «Il nuovo miracolo italiano: 6 mesi nelle tende». Anche durante la Perdonanza i comitati cittadini non hanno rinunciato a contestare la gestione della fase del post-sisma, in relazione alle tendopoli e al progetto Case. Striscioni e fischi condivisi solo in parte dal pubblico del corteo, che non ha risparmiato applausi a vigili del fuoco e Protezione civile. Il mese scorso, durante una visita del premier Silvio Berlusconi, i comitati cittadini avevano provato, invano, a esporre uno striscione di protesta davanti la caserma di Coppito.
I manifestanti avevano dovuto rinunciare dopo l’ intervento della polizia. Stavolta, però, anche se tenuti a debita distanza dal corteo, i manifestanti hanno sollevato lo striscione del «miracolo italiano», salutando così la parte istituzionale del corteo che nel frattempo aveva raggiunto la tendopoli di Acquasanta. Una parte del pubblico ha preso però le distanze al passaggio del sottosegretario, Guido Bertolaso, riservandogli un caldo applauso. Lo striscione è stato abbassato solamente al passaggio dei vigili del fuoco con la teca che portava il corpo di Celestino V. Contestualmete, i membri dei comitati spontanei hanno diffuso tra il pubblico del corteo un volantino di protesta dal titolo provocatorio «settembre non è tempo di migrare» in cui si spiega che «la situazione prevista per settembre 2009 vede 35mila persone senza casa a fronte di 4.500 posti letto disponibili». Insieme al volantino, anche una cartolina, simile a quelle promozionali della Perdonanza per richiedere moduli provvisori e case in legno. A distanza, il capo della Protezione civile Bertolaso ha assicurato che i tempi verranno rispettati. Così come più volte ribadito negli ultimi giorni. La chiusura delle tendopoli inizierà a partire dalla prossima settimana. Gli esiti del nuovo censimento, con le relative tipologie abitative, saranno determinanti per capire quali, tra le grandi tendopoli, dovranno essere smantellate per prime. Ufficialmente esistono ancora 127 tendopoli, ma soltanto una settantina viene utilizzata a pieno e dispone di una cucina da campo. In totale, gli sfollati nei campi sono 17.206. Molti di loro, ieri pomeriggio, hanno lasciato le tende per seguire il corteo. Nei campi cittadini, semivuoti, sono rimasti principalmente anziani. Unica eccezione, il campo di Collemaggio, attraversato dal corteo con buona parte degli sfollati a seguire la processione dalle reti di delimitazione. Gli anziani rimasti nei campi hanno seguito il corteo della Perdonanza in televisione o hanno partecipato alle attività sociali proposte dai volontari. «E’ proprio questo fattore di socialita», spiega Carmine Lizza, responsabile nazionale Anpas, «a far sì che per molti anziani, spesso da soli ad affrontare il quotidiano in condizioni normali, la vita in tenda può rappresentare un fattore di aggregazione importante».