19 Febbraio 2008 Condividi

Le scale della tromba

If I can cheer somebody with a word or song,
If I can show somebody he’s traveling wrong,
Then my living will not be in vain.
(Martin Luter King)

Se riesco a rallegrare qualcuno con una parola o con un canto
Se riesco a mostrare a qualcuno che sta andando
nella direzione sbagliata
allora non sarò vissuto invano.

Da sempre la tromba è stato strumento di riscatto sociale. Uno strumento di comunicazione underground, come la chitarra del resto. Tra i due strumenti c’è però una differenza sostanziale a livello tecnico. Se pizzichiamo una corda di una chitarra otteniamo subito un suono. Invece per ottenere un suono da una tromba che cosa bisogna fare e che cosa bisogna evitare di fare?


La tromba è uno strumento a fiato per cui la prima nostra attenzione deve essere rivolta alla respirazione. Dopo aver inspirato profondamente dobbiamo far vibrare le labbra col passaggio dell’aria fra di esse. Le labbra devono essere ben controllate (sono un muscolo) sugli angoli della bocca e tutto intorno.Proviamo a produrre le prime vibrazioni dapprima senza il bocchino o con l’ausilio di un lips control ring (è un anello delle dimensioni del bordo di un bocchino di tromba o trombone che serve a verificare la bontà dell’imboccatura e la qualità delle vibrazioni prodotte) .

Come si devono posizionare le labbra sul bocchino? Con l’aiuto di Jazzitalia cerchiamo di capirne di più.

¾ di labbro superiore o poco meno
¼ di labbro inferiore o poco più (un appoggio che non rispetti queste proporzioni non porta a grandi risultati). Appoggiate e non schiacciate contro il bocchino Appoggiate e non schiacciate contro i denti Le guance non dovranno essere gonfie ma ben controllate
Concentrarsi sono un punto ben preciso al centro delle labbra dove vengono prodotte le vibrazioni e non lasciare uscire aria dagli angoli.
Passiamo ora a lavorare col solo bocchino producendo delle vibrazioni lunghe e che non comportino uno sforzo fino all’esaurimento della scorta di aria (questa è una pratica giornaliera da fare anche in seguito).

Passiamo ora allo strumento cercando di produrre i primi suoni.

Appoggia le labbra e mettile nella stessa posizione che ti consentiva di farle vibrare.
Inspira con calma. Attacca il suono facendo muovere la punta della lingua come se si pronunciasse “tah”
Non premere nessuno dei 3 pistoni (suoni a vuoto) Mantieni a lungo il suono prodotto
Che suono hai prodotto?

Di certo uno di quelli presenti nella prima posizione (vedi le 7 pos. della tromba) ma restringendo il campo si tratterà o di un do o di un sol o di un do 3°spazio (rispettivamente Sib Fa Sib di effetto reale confrontabile al pianoforte)

Con l’ausilio di una tastiera verifica il suono che magari non sarà perfettamente intonato (questo può dipendere: dalla pompa generale dello strumento che dovrà essere allungata se crescente oppure accorciata se calante o dalla emissione di fiato.)
Una volta stabilita la nota che si è prodotto partiamo da questa per costruire l’estensione. Pensiamo all’estensione come ad un palazzo a 5 piani che va costruito con logico ordine.

1° Piano da Do (taglio in testa sotto il rigo) al Sol (seconda linea)
2° Piano dal Sol al Do (III spazio)
3° Piano dal Do al Mi (IV spazio)
4° Piano dal Mi al Sol (V spazio)
5° Piano dal Sol a Do (taglio in gola e in testa sopra il rigo)