Nati con la camicia (di forza)
di Giuseppe Tomei – Esistono dei non luoghi, degli spazi in apparenza vuoti che non sono quasi mai baciati dall’attenzione e dall’ascolto comune. Delle intercapedini dell’essere che non appartengono al vivere quotidiano, che ogni tanto si agitano per attirare i sensi comuni ma che spaventano, dai quali si fugge per paura che ciò che nascondono possa svelare una inattesa, straordinaria, allettante novità.
“Matto: Che ha perso l’uso della ragione ; matto da legare, completamente pazzo; fossi matto!; ma sei matto?; bizzarro, eccentrico, privo di buon senso; essere una testa matta, cioè una persona stravagante e molto volubile; ti comporti come un matto!, roba da matti!; che ha fatto di nuovo quel matto?; dare di matto…gabbia di matti…”