Patti Smith, la voce di Masters of War nella notte di Gaza
Il concerto, parte del Roma Summer Fest, si apre con People Have the Power e attraversa i momenti più amati della carriera di Smith: Dancing Barefoot, Because the Night e, in chiusura, una trascinante Gloria. In mezzo trovano spazio Frederick, Pissing in a River, Beneath the Southern Cross, Break it up (dedicata a Jim Morrison) e la rituale Ghost Dance, accanto alla cover di Bullet with Butterfly Wings degli Smashing Pumpkins, reinterpretata con energia e intensità.
Sul palco c’è anche il figlio Jackson Smith, che in un momento imbraccia una chitarra costruita con il legno delle barche dei migranti, secondo un’idea progettuale che arriva da Lampedusa. A completare la band, lo storico collaboratore Tony Shanahan al basso e Seb Rochford alla batteria. Tra poesia e rock, Patti Smith trasforma la serata in un rito collettivo, mentre fuori dalla Cavea il mondo continua a bruciare di nuove guerre e vecchie ferite.
di Fabio Iuliano – fonte: www.thewalkoffame.it
