Perdonanza 2025, ecco le Confessioni in Lis
“Il momento della confessione è intimo e profondo. È importante che anche le persone sorde possano viverlo senza filtri, in un dialogo diretto con la guida spirituale”. A parlare è don Davide Spinelli, parroco di San Tommaso Apostolo a Perano, nella diocesi di Chieti-Vasto. Giovedì 28 agosto sarà all’Aquila, nella Basilica di Collemaggio, per offrire il sacramento della riconciliazione nella lingua dei segni in vista dei riti di apertura della Porta Santa, evento legato all’indulgenza plenaria istituita da Papa Celestino V nel 1294, per la prima volta nella storia della Chiesa.
L’iniziativa è parte del progetto ‘Perdonanza Lis’, promosso dal Comune dell’Aquila in collaborazione con l’Ente nazionale sordi e rappresenta una delle principali novità dell’edizione 2025. Le confessioni in Lis si terranno dalle 16 alle 18 prima della celebrazione eucaristica. “Durante il seminario – ha spiegato don Davide – ci proposero un corso base sui segni religiosi. Poi ho proseguito con una persona sorda come insegnante, per imparare in modo più autentico, come quando si apprende inglese da un insegnante madrelingua”. Da anni il sacerdote si occupa della pastorale per i sordomuti, celebrando messe e catechesi con interpreti Lis. Oltre alle confessioni, il progetto prevede anche una visita guidata alla scoperta di segreti e curiosità della Basilica di Collemaggio, in programma il 27 agosto alle 17. Un’iniziativa a cura della storica dell’arte Francesca Pallotta, punto di riferimento per la comunità sorda.
Sui canali ufficiali della Perdonanza e dell’Ente nazionale sordi dell’Aquila sono disponibili video in Lis dedicati a Celestino V, alla Basilica di Collemaggio e alla Bolla del Perdono. L’iniziativa è stata presentata dall’assessore comunale al Turismo e Pari Opportunità, Ersilia Lancia, dalla Disability Manager Alessia Venta, dal direttore della Caritas Diocesana don Dante Di Nardo e dal presidente della sezione Ens dell’Aquila, Francesco Mastropietro, con il supporto delle interpreti Alessia Montanaro e Sofia Leocata. “Il progetto si rinnova ogni anno, arricchendosi di contenuti – ha detto Mastropietro -. Durante la confessione non è assolutamente possibile prevedere un interprete, quindi siamo contenti di questa possibilità di avere un sacerdote capace di comunicare direttamente coi fedeli”. La confessione in Lis era stata introdotta in via sperimentale due anni fa, ma il servizio non è mai entrato a regime in maniera strutturata prima di questa edizione.
di Fabio Iuliano – fonte: Ansa
