Non è poi così inusuale immaginare uno come Federico Moccia in una giuria di un concorso di bellezza. Scrittore best seller – con oltre dieci milioni di copie vendute nel mondo – autore televisivo, sceneggiatore e autore per il cinema – è stato scelto come presidente di giuria della serata finale di “Miss Grand Prix”, in un circuito che comprende anche “Mister Italia”.
Quest’ultimo evento vede Manuela Arcuri come madrina e presidente della giuria, di cui fanno parte anche Beppe Convertini e Leo Gassman. Entrambi i contest, organizzati dalla Claudio Marastoni, sono manifestazioni che si sono affermate e consolidate negli anni tra le più importanti nel panorama italiano. Appuntamento sabato 7 agosto allo Stadio del Mare, ore 21.30, dove tutta la carovana arriverà dopo una settimana di appuntamenti a Giulianova, città sede delle prefinali nazionali.
L’autore romano, al cui nome sono legati titoli celebri come Tre metri sopra il cielo o Scusa ma ti chiamo amore, ha ripreso a viaggiare per presentare i suoi libri. L’ultimo, in ordine di tempo, è Semplicemente amami (Nord 2020): messe temporaneamente da parte le storie dei teenager, Moccia racconta di Sofia, una donna con alle spalle un matrimonio e una carriera da musicista che sembra finita. Si rende protagonista di una fuga dal matrimonio con Andrea, in cui paradossalmente si sentiva sola; e soprattutto da Tancredi, l’uomo che aveva messo in crisi tutte le sue certezze per poi deluderla. «Mi è mancato in questo anno e mezzo il contatto con i miei lettori», spiega. «Sono abituato a viaggiare molto, anche in America L`atina perché lì i miei lavori sono apprezzati. Mi viene in mente il Messico ad esempio. Purtroppo, per mesi non ho potuto fare altro che incontri in digitale. È già qualcosa, perché è bello riconoscere il sorriso di un lettore attraverso uno schermo o attraverso una mascherina. Non bisogna perdere il contatto».
Si sente a suo agio nella giuria di un concorso di bellezza?
Fa comunque parte del mio percorso professionale come autore televisivo. Ho avuto la fortuna di lavorare a Miss Italia con Fabrizio Frizzi. Capimmo che era giusto dare spazio alle storie delle protagoniste che non era giusto confinare al backstage. Detta diversamente: in un concorso di questo tipo è giusto che sia la bellezza a vincere. Ma è importante anche che al pubblico arrivi il percorso che ha portato ciascuna di queste ragazze sul palco. Anche nel collaborare con Ciao Darwin, anni dopo, mi sono divertito a raccogliere storie dei concorrenti.
Fa comunque parte del mio percorso professionale come autore televisivo. Ho avuto la fortuna di lavorare a Miss Italia con Fabrizio Frizzi. Capimmo che era giusto dare spazio alle storie delle protagoniste che non era giusto confinare al backstage. Detta diversamente: in un concorso di questo tipo è giusto che sia la bellezza a vincere. Ma è importante anche che al pubblico arrivi il percorso che ha portato ciascuna di queste ragazze sul palco. Anche nel collaborare con Ciao Darwin, anni dopo, mi sono divertito a raccogliere storie dei concorrenti.
Quelle storie che aggiungono valore a un evento sportivo, come accade alle Olimpiadi o come è successo agli Europei: aneddoti ed esempi in cui ci si identifica anche se non si è appassionati di una particolare disciplina
È la forza della storia, del racconto. Del ritratto in cui emergono i protagonisti.
Storie e racconti che fanno leva sui simboli, come quello dei lucchetti. Fa un certo effetto passeggiare in città come Parigi e vederne a centinaia su alcuni ponti, nonostante i divieti
Dopo Ho voglia di te, la leggenda metropolitana dei lucchetti ha coinvolto tante città nel mondo. Trovo sia bello che questa “catena degli innamorati” sia diventata importante per così tante persone. È anche questa una forma d’arte.
Dopo Ho voglia di te, la leggenda metropolitana dei lucchetti ha coinvolto tante città nel mondo. Trovo sia bello che questa “catena degli innamorati” sia diventata importante per così tante persone. È anche questa una forma d’arte.
Dopo questo anno e mezzo, che nuovo simbolo si immagina da lanciare sulle strade?
Un aquilone, simbolo di rinascita e di libertà. Abbiamo bisogno più che mai di tornare a spiccare il volo.
Un aquilone, simbolo di rinascita e di libertà. Abbiamo bisogno più che mai di tornare a spiccare il volo.
Il suo ultimo libro affronta una storia ben diversa da quelle che l’hanno resa celebre.
L’amore resta sempre al centro, nella storia di una donna che fa i conti anche con il suo talento musicale. Un dono, senza dubbio, ma che talvolta può renderci soli.
L’amore resta sempre al centro, nella storia di una donna che fa i conti anche con il suo talento musicale. Un dono, senza dubbio, ma che talvolta può renderci soli.