Comunione senza guanti: una fedele contesta il frate
Che le misure anticontagio legate alla riapertura dei luoghi di culto avrebbero sollevato polemiche è un dato di fatto.
Dal 18 maggio si è potuti tornare a messa con una minuziosa regolamentazione degli ingressi e delle fasi della celebrazione: gel per le mani all’ingresso, obbligo di mascherina, acquasantiere svuotate, niente segno di pace stringendosi la mano, posti contingentati e l’ostia consacrata da distribuire con i guanti. Una regola, quest’ultima, che non è stata certo accolta a cuor leggero da alcuni religiosi.
E proprio ieri, nella chiesa di San Bernardino a piazza d’Armi, una giovane fedele si è trovata a rimarcare il fatto che il sacerdote celebrante, padre Quirino Salomone, si sia rifiutato di distribuire l’eucarestia indossando i guanti monouso. La ragazza ha atteso la fine della celebrazione per contestare al francescano di non aver rispettato la normativa, informandolo, peraltro, di aver rinunciato a prendere la comunione. Ne è nato un confronto, davanti a pochi fedeli rimasti dopo la messa, al termine della quale la giovane si sarebbe lamentata anche per essere stata allontanata.
Diversa la versione di padre Quirino. «Non ho mandato via nessuno», ha precisato. «Ho solo cercato di spiegare alla ragazza e alle persone rimaste che la mia professione di fede da sacerdote mi spinge a non avvicinarmi al corpo del Signore indossando dei guanti, facendo notare anche delle contraddizioni evidenti: ad esempio, il momento della Consacrazione avviene a mani nude, perché è così che deve essere. Inoltre, distribuisco l’eucarestia sulle mani indossando la mascherina e non pretendo certo (perché non esistono regole in tal senso) che i fedeli indossino guanti per raccogliere l’ostia e accompagnarla alla bocca». Al momento della Comunione le file vengono ridotte al minimo, proprio per evitare contatti non essenziali».
Padre Quirino si è detto, allora, «meravigliato dell’ipocrisia farisaica di questo tempo e di pretesti discutibili che spingono la gente a rifiutare l’eucarestia. Mi sono dunque congedato dalla ragazza dicendole provocatoriamente – ma non perentoriamente – “non ti sto cacciando, sei tu che ti cacci dalla Comunione”. So bene che la giovane è rimasta in chiesa a confrontarsi con altre persone».
Padre Quirino Salomone ha anche assicurato di aver preso tutte le precauzioni igienico-sanitarie del caso.
Altri sacerdoti in giro per la Penisola hanno mantenuto una linea analoga a quella del francescano.