Global Harmony di Fabio Massa (Intervista)
27 Marzo 2025 Condividi

Global Harmony di Fabio Massa (Intervista)

Il grande schermo può cambiare la realtà? Non sempre, forse quasi mai. Eppure, a volte alcuni film che nascono come un’utopia finiscono per ispirare fondazioni in grado di lasciare un segno. È il caso di Global Harmony, film pluripremiato diretto da Fabio Massa, che giovedì 3 sarà ospite del Cinema Zeta, in un incontro moderato da Marzia Masiello che affiancherà la proiezione in anteprima prevista alle 21. Il film sarà poi in programmazione fino a domenica.

Presentato alla Camera dei Deputati di Montecitorio e in uscita il 13 marzo nelle sale italiane, il film vanta un cast internazionale con nomi come Morgan David Jones, Rasha Bilal, Tomas Arana, Randall Paul, Denny Mendez, lo stesso Fabio Massa, Mariagrazia Cucinotta, Enrico Lo Verso, Cristina Donadio, Sergio Muniz, Yulya Mayarchuk, Tony Campanozzi, Pietro De Silva, Nicola Acunzo, Rosetta Pedone e, per la prima volta sullo schermo, Faty Ba. Prodotta da Goccia Film, che ne cura anche la distribuzione, e dall’americana Nicheco Holdings Llc, la pellicola ha raggiunto oltre 80 Paesi nel mondo e ha già ottenuto riconoscimenti in numerosi festival cinematografici nazionali e internazionali. Il film, girato tra Stati Uniti, Tunisia e Campania, ha il suo fulcro a Lampedusa.

Protagonista è Richard Foster, giornalista due volte premio Pulitzer e fondatore della Global Harmony Foundation, impegnata nella tutela dei diritti umani e nell’uguaglianza globale. La sua vita subisce una svolta drammatica in Italia, quando un incidente automobilistico lo coinvolge nella tragica morte di una giovane donna, che riesce però a dare alla luce la figlia Gaia poco prima di morire. Richard adotta la bambina e decide di trasferirsi a Lampedusa, dove avvia laboratori educativi per bambini e adulti svantaggiati, con l’obiettivo di creare un modello replicabile su scala globale per combattere la povertà e la schiavitù infantile. Mentre organizza una conferenza mondiale su temi cruciali come istruzione, sanità ed economia, Richard si scontra con potenti forze avverse. Il film, tra dramma sociale e thriller, esplora amicizia, tradimenti e la lotta tra bene e male, portando il protagonista a pagare un prezzo inaspettato per la sua visione idealista.

Massa, come si arriva a concepire una storia così?
“L’idea iniziale del film nasce dal mio coproduttore americano, Matthew Stegemiller, un californiano che ha viaggiato a lungo. Spesso si è trovato a contatto con realtà meno fortunate, soprattutto per quanto riguarda i bambini sfruttati in diversi modi. Profondamente credente, ha sempre sostenuto valori come uguaglianza e cooperazione globale. Da queste esperienze ha tirato fuori il soggetto”.

Ci sono degli episodi reali che vi hanno ispirato?
“In realtà è vero il contrario: dopo il film, una fondazione come Global Harmony è stata creata per davvero. L’organizzazione è nata in Nevada allo scopo di portare istruzione dove non c’è, perché l’istruzione è libertà e allontana dalla schiavitù”.

E poi c’è Lampedusa, luogo simbolico di un abbraccio tra Africa ed Europa.
“L’isola, spesso associata alle tragedie legate ai flussi migratori, viene qui trasformata in un simbolo di speranza. Nel film il protagonista organizza una conferenza coinvolgendo personalità di spicco nei campi della giustizia, dell’economia, dell’educazione e della cultura per dare concretezza alle sue idee. Lampedusa non è più un punto di arrivo, ma una nuova partenza. Peraltro, nelle musiche curate da Salvio Vassallo, abbiamo aggiunto nella versione italiana un toccante omaggio di Claudio Baglioni con il brano Buon viaggio della vita”.

Ci avviciniamo all’anniversario del sisma del 2009. Lei ha realizzato nel 2021 un lavoro con l’Istituto cinematografico La lanterna magica dal titolo L’Aquila, un territorio di emozioni.
“Mi è stato chiesto di realizzare uno spot per una città che conoscevo poco. Però ne sono rimasto profondamente affascinato. L’arte, la cultura e la storia dell’Aquila mi hanno colpito e l’esperienza è stata incredibile. Protagonista era la stessa Yulya Mayarchuk, che recita anche in questo film”.

di Fabio Iuliano, intervista apparsa anche sul Centro