Capitale cultura 2026, L’Aquila rinasce nel recupero dell’identità
14 Marzo 2024 Condividi

Capitale cultura 2026, L’Aquila rinasce nel recupero dell’identità

Recupero dell’identità, desiderio di appartenenza, ma anche e soprattutto voglia di rinascita, a quindici anni da un sisma che strappò alla vita 309 persone, provocando decine di migliaia di sfollati: dopo settimane di inevitabili divisioni legate alla tornata elettorale per le Regionali, L’Aquila si ritrova finalmente coesa a festeggiare la proclamazione come Capitale della Cultura 2026.

L’annuncio nella sede del Mic premia e certifica un percorso condiviso con associazioni, enti culturali e istituzioni del settore operanti in città, così come con commercianti e titolari di attività di beni e servizi. Una festa estesa a un territorio che ha fatto i conti con due importanti eventi sismici, nel 2009 e nel 2016, così come con i tanti problemi legati allo sviluppo delle aree interne.

A tutto questo territorio, che va ben oltre l’estensione del capoluogo, si è rivolta la commissione di esperti che ha elaborato il dossier della candidatura presentato a fine settembre 2023. I cinque ‘cardini’ con cui declinare gli assi portanti del dossier di candidatura dell’Aquila sono stati ‘Multiculturalità, ‘Multidisciplinarità’, ‘Multitemporalità’, ‘Multiriproducibilità’ e ‘Multi-naturalità’, che a loro volta, formano l’unicum del segno identitario. Nel segno della rinascita è anche l’orientamento artistico di appuntamenti quali i Cantieri dell’Immaginario, con cartelloni che vantano grandi nomi della musica e del teatro, e la Perdonanza Celestiniana, iscritta alla Lista del Patrimonio Immateriale dell’Unesco dal 2019.

Quella voglia di rinascita che spinge istituzioni come Università dell’Aquila, MAXXI, Gran Sasso Science Institute (Gssi), Istituto nazionale di Fisica Nucleare (Infn), Accademia di Belle Arti a elaborare la propria programmazione semestre dopo semestre. Pur tra tante difficoltà infrastrutturali, L’Aquila ha declinato questo orientamento anche nello sport, ottenendo nel 2022 il titolo di Capitale europea: si è trattato del primo passo di un percorso proseguito nel 2023 con il cartellone ‘L’Aquila rinasce dallo sport’ e quest’anno con ‘L’Aquila cresce nello sport’.

Emblematico il commento del cardinale Giuseppe Petrocchi, arcivescovo metropolita. “Non si tratta di un privilegio accordato alla città – ha dichiarato – ma del giusto riconoscimento dei molteplici meriti acquisiti nel corso della sua storia. La cultura non è limitata all’ambito accademico, di cui la nostra Università è insigne artefice, e neppure circoscritta all’ammirevole patrimonio artistico e monumentale. Cultura è, anzitutto, formulazione di una ‘Visione del mondo’ che consente di elaborare e trasmettere una sapiente e fattiva ‘Lezione di vita’”.

di Fabio Iuliano / Ansa