Simona Molinari e l’omaggio a Mercedes Sosa
20 Settembre 2023 Condividi

Simona Molinari e l’omaggio a Mercedes Sosa

Parlando al telefono per un breve confronto in vista dell’apertura della Perdonanza Celestiniana si era impegnata con i suoi fan e con i nostri lettori: “Presto avrete mie notizie in merito a novità discografiche, vi farò sapere tutto a tempo debito”.

In questi giorni, Simona Molinari sembra aver mantenuto la promessa. Con un post ricco di emozione e coinvolgimento personale, la cantante cresciuta all’Aquila ha annunciato il suo omaggio musicale all’artista e attivista argentina Mercedes Sosa, simbolo della sua terra e della lotta per la pace e i diritti civili contro la dittatura. Era solita definirsi cantora popular.

Era nota anche con il soprannome La negra. In suo nome, la Molinari presenterà a novembre un album dal titolo Hasta siempre Mercedes, lavoro anticipato dal brano Gracias a la vida, in uscita il 23 ottobre su tutte le piattaforme digitali. Un progetto che ha preso corpo nel corso nei mesi a partire da El pelusa y la negra, la storia cantata di Mercedes Sosa e Maradona di e con Cosimo Damiano Damato, poeta, drammaturgo, sceneggiatore e regista in grado di combinare insieme linguaggi diversi, dal teatro al cinema, con la cifra poetica e civile che caratterizza il suo stile narrativo, apprezzato soprattutto nel mondo indipendente d’autore. In questo spettacolo di teatro canzone, andato in scena già a fine agosto, Simona Molinari si è cimentata nel ruolo di “cantattrice” dando voce a Mercedes Sosa in un dialogo visionario tra due dei personaggi più iconici della storia argentina del novecento. “Ci sono esistenze fine a sé stesse che prima o poi finiscono e esistenze generative, che sopravvivono al tempo e alla vita perché continuano a generare sentimenti e ispirazione anche quando la vita apparentemente scompare”, scrive l’artista, la cui famiglia è originaria di Napoli.

“Mi sono appassionata alla vita e alla storia di Mercedes lentamente, la sua voce e il suo sentire mi hanno travolto. Tutto è partito da un libro di Cosimo Damiano Damato su Maradona e sull’Argentina che poi è diventato uno spettacolo di Teatro canzone. Inizialmente Mercedes doveva essere solo musica, ma volevo celebrare una donna e la sua vita intensa andava raccontata accanto a quella di Diego e alla storia d’Argentina. Così lo spettacolo per me è diventato qualcosa di più: un passaggio che sentivo di dover compiere prima di scrivere un nuovo disco di inediti, che desse un senso nuovo al mio cantare”.

Reduce dalla Targa Tenco come miglior interprete per l’album Petali, Simona Molinari ha voluto fissare questa esperienza nell’album Hasta siempre Mercedes, in uscita con Bmg. Il singolo di lancio, Gracias a la vida, scritto e interpretato dall’artista cilena Violeta Parra nel 1966, è diventato una delle canzoni latino-americane più famose della storia grazie alle sue numerose reinterpretazioni e in particolare quella di Mercedes Sosa per la quale diventa una sorta di inno personale.

A partire da novembre, inoltre, Molinari e Damiano Damato porteranno lo spettacolo presentato quest’estate nei teatri. Sul palco i monologhi, scritti da Damato si intrecceranno alla musica con la rilettura di passaggi significativi di Mercedes Sosa e del repertorio classico argentino e cantautorale italiano: da Canción de las simples cosas a Todo cambia oltre, appunto, Gracias a la vida.

Non mancheranno anche classici come Don’t cry for me Argentina e gli omaggi a Pino Daniele, Lucio Dalla e Franco Battiato con canzoni come Napul’è, Caruso e Povera Patria. Gli arrangiamenti e la direzione musicale sono affidati al Maestro Valentino Corvino con il Sudamerica Quartet. Prima data annunciata quella al teatro Partenio di Avellino (10 novembre), a seguire due giorni a Napoli (11-12 novembre) nel teatro Bolivar, poi al teatro Bibiena di Sant’Agata Bolognese (22 novembre) e il teatro Garibaldi di Settimo Torinese (23 novembre). Il 28 marzo del nuovo anno c’è già un appuntamento fissato al teatro Carcano. Il 18 maggio, infine, si esibirà all’Auditorium Parco della Musica di Roma.

di Fabio Iuliano – fonte: il Centro