Depeche Mode, elettrica danza tra la vita e la morte all’Olimpico
13 Luglio 2023 Condividi

Depeche Mode, elettrica danza tra la vita e la morte all’Olimpico

Qualche metro dietro le transenne del Prato Gold, un po’ distante dal palco ma centrale nella visuale, una ragazza sfida l’ennesimo invito dei vicini a mettere via il celluLare per registrare pochi secondi di “Speak to Me” in un audio Whatsapp accompagnato dalle parole “Bello come il sole Dave ❤️ La sua voce è una potenza”.

L’alta definizione dei maxischermi che circondano la grande M sul palco che prende vita restituisce invece un’immagine fedele dei segni degli anni. Ne sono passati quaranta da quando Dave Gahan si fece toccare i capelli in tv da Mike Bongiorno in una delle interviste più improbabili della storia del gruppo (e questa è un’altra storia). Eppure, i movimenti del cantante sul palco dell’Olimpico di Roma, i suoi gilet che gli lasciano le braccia nude lo intrappolano nella sua stessa leggenda, una danza ipnotica che racconta il difficile equilibrio tra la vita che continua e la morte che è sempre stata ossessione della band. A maggior ragione ora che la morte si è materializzata con la prematura scomparsa del tastierista Andy Fletcher.

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“Memento Mori” è il nome del tour, così come del quindicesimo album in studio del gruppo musicale britannico Depeche Mode, pubblicato il 24 marzo 2023 dalla Columbia Records. Impossibile dimenticarlo: con quella grande M sul palco che prende vita, si illumina, rimane sempre a vista; con l’atmosfera cupa che – nonostante tutto, nonostante le luci, gli ancheggiamenti ammiccanti sui quali Gahan come sempre non lesina, i 55mila impazziti che hanno riempito lo stadio Olimpico, tra irriducibili della prima ora che si mescolano alle nuove leve – attraversa le due ore e passa di live -; con i visual di croci su “Speak to me”, con il video della partita a scacchi ingaggiata tra Gahan e Martin Gore in omaggio al “Settimo sigillo” di Ingmar Bergman, su “Ghosts Again”. Ancora i teschi su “Enjoy the Silence” in cui il silenzio da ascoltare diventa silenzio cosmico.

Dal palco della città eterna i Depeche Mode diventano furie che danzano e intonano canti di morte, con ritmi scanditi dal synth pop. Su “World in my Eyes” l’omaggio al compagno morto a maggio dello scorso anno. “Un applauso per mister Andy Fletcher”, chiede Gahan. Però “Memento Mori” è anche e soprattutto una riflessione in musica su come cogliere l’attimo per trarre il massimo dalla vita, a godere di ogni momento, quello stesso messaggio che, anche da Roma, ha lanciato Bruce Springsteen in “Last Man Standing”.

Un invito che gli stessi Gahan e Gore sembrano aver fatto proprio, riscoprendo il loro rapporto, professionale e umano al di là delle incomprensioni professionali (bello l’abbraccio su “Waiting for the Night”). Una rinnovata energia sigillata da un finale brillante sulle note di “Just Can’t Get Enough” e di una strepitosa “Personal Jesus” che inizia in un tono intimo quasi vicino alla bella interpretazione che ne diede Johnny Cash all’inizio di questo millennio. I Depeche Mode, nell’ambito del loro tour europeo sono attesi a Milano venerdì 14 luglio e poi a Bologna il 16, ma hanno appena annunciato nuove date anche la primavera 2024 (il 23 marzo a Torino e il 28 e 30 al Forum di Assago).

di Fabio Iuliano – fonte: www.Thewalkoffame.it

SCALETTA

Speak to Me (Outro)
My Cosmos Is Mine
Wagging Tongue
Walking in My Shoes
It’s No Good
Sister of Night
In Your Room (Zephyr Mix)
Everything Counts
Precious
Speak to Me
A Question of Lust (cantatata da Martin Gore)
Soul With Me (in acustico, seguita dalla presentazione della band)
Ghosts Again
I Feel You
A Pain That I’m Used To (Jacques Lu Cont Remix)
World in My Eyes (Dediccata ad Andrew Fletcher)
Stripped
John the Revelator
Enjoy the Silence

Encore: Waiting for the Night (Peter e Christian alle tastiere)
Just Can’t Get Enough
Never Let Me Down Again
Personal Jesus

LE FOTO