Negramaro e l’omaggio di Domani a Collemaggio
“Non siamo così soli”, cantava Giuliano Sangiorgi sul finale di “Domani”, la canzone di Muaro Pagani trasformata, all’indomani del terremoto del 2009, in un inno alla speranza. Le sue parole, come quelle degli altri artisti italiani coinvolti nel progetto, risuonavano come una promessa consegnata a questa comunità. Non poteva sapere allora che quattordici anni dopo sarebbe tornato a tener fede a quelle parole, cantando insieme ai suoi Negramaro per il pubblico della Perdonanza, in una delle serate più attese della 729esima edizione. “Volevo ringraziare chi ci ha invitato per questo evento incredibile”, ha detto prima di salire sul palco.
“Abbiamo accettato subito di suonare questa data extra-tour che è stata una sorpresa anche per chi ci segue. Personalmente, ma credo di parlare anche a nome di tutti i Negramaro, tocchiamo la terra dell’Aquila con il cuore tremante. Il pensiero va a quei giorni lì che non ricordiamo volentieri ma che, invece, dobbiamo tenere a mente e nel cuore sempre. Per noi un’emozione essere qui e portare ancora una volta qualcosa di nostro, ed è così che vogliamo sostenere questa città incredibile”. Nel backstage, il sindaco Pierluigi Biondi ha consegnato a Sangiorgi e agli altri membri del gruppo il Fiore della Memoria, proprio per la solidarietà manifestata con il brano “Domani”.
Una canzone che, ieri sera, eccezionalmente, ha trovato spazio in scaletta dopo il tris d’apertura collaudato per n20 tour, serie speciale di concerti celebrativa di 20 anni di carriera: partenza con “Fino all’imbrunire” e “La prima volta”, per arrivare a “Ti è mai successo”. Una scaletta che ha lasciato spazio a brani rimasti nell’immaginario collettivo, anche al di fuori dei fan della band salentina: “Meraviglioso”, cover del conterraneo Modugno, “Amore che torni”, “Solo3min”. Finale sulle note di Mentre tutto scorre e Parlami d’amore. Sul palco, Sangiorgi è stato supportato dalle chitarre di Emanuele Spedicato, dal basso di Ermanno Carlà e dalla batteria di Danilo Tasco, Andrea Mariano e Andrea De Rocco tra tastiere, pianoforti, campionatori e sintetizzatori. Nessun disagio in particolare nelle operazioni di smistamento pre-concerto, in quanto gli organizzatori, consapevoli delle difficoltà logistiche della serata di apertura, hanno invitato i non possessori di biglietto a evitare di raggiungere l’area di Collemaggio, suggerendo invece di seguire la serata dai maxi-schermi allestiti a San Bernardino e a Paganica. Qualche tagliando, comunque, è stato rimesso in vendita nel pomeriggio, qualche ora prima dell’apertura cancelli.
L’AQUILA SUONA. Sempre a proposito di musica, questa sera è in programma dalle 19 “L’Aquila Suona”, con performance, spettacoli di musica, danza in varie angoli del centro storico della città, da piazza Chiarino a piazza Regina Margherita, fino alla parte alta di piazza Duomo e piazza San Biagio. “L’Aquila suona” rimanda al concept conosciuto come “L’isola sonante”, comparso per la prima volta a metà degli anni 80, proprio nell’arco delle prime edizioni dell’evento celestiniano. Un format creato da Errico Centofanti che aveva trasformato o in realtà le parole di Celestino V nella Bolla, affinché con “hymnis et canticis” si svolgesse la festosa giornata del giubileo.