“Un giorno all’improvviso… m’innamorai di te! Il cuore mi batteva, non chiedermi perché?!“.
In una fresca domenica di metà aprile con il sole che rinuncia a farsi vedere anche nell’ultima giornata di campionato, i tavolini del bar Racing & Tutti qui per Stefy si riempiono progressivamente e il bancone registra movimenti disordinati. Qualcuno fa partire un coro – all’improvviso appunto – in linea con il primo verso. La musica (lo scriviamo per chi non ha mai messo piede in uno stadio negli ultimi tre o quattro lustri) ricorda un po’ troppo la hit malinconica dei Righeira. Ma qui non nessuna estate sta finendo, anzi.
“Di tempo ne è passato, ma sono ancora qua… e oggi come allora… io grido L‘Aquila!!“.
Il coro cresce man mano che la canzone va avanti. Le ugole non sono proprio d’oro, ma il coro ha un suo perché. Chiedetelo ai Red Blue Eagles L‘Aquila 1978 che hanno scritto le parole di questo inno poi copiato e riadattato dalle varie tifoserie, da Nord a Sud del Belpaese, anche in serie A. Certo, un po’ difficile mettere un copyright sul pezzo, visto che nessuno è riuscito a capire la vera paternità del motivetto musicale. Provate ad ascoltare Amico Vagabondo di Emilio Doria e ne riparliamo. Ma questa è un’altra storia. Va detto che i Red Blue Eagles hanno fatto un miracolo. E non è neanche l‘unico.
Storie di caduta e risalita, orgoglio e appartenenza che si raccontano bene davanti a una Peroni. E da queste parti, se vuoi una Peroni fresca per una storia a temperatura ambiente non hai che da chiedere. Su via della Crocetta, a due passi dallo stadio “Gran Sasso”, il bar Racing è il vero punto di ritrovo degli aficionados de L‘Aquila 1927, prima e dopo le partite e anche il resto dei giorni.
Da nessun’altra parte troveresti qualcuno sempre disposto a parlare di risultati e speranze della squadra di pallone sotto le pendici del Gran Sasso. Ci saranno buoni motivi se lo stadio si chiama “Gran Sasso” (oltre che “Italo Acconcia”). Nel giro di sette anni, dunque, il bar è diventato “tana” di tifosi e appassionati. Forse, anche come risultato della felice intuizione dell’allora assessore comunale del capoluogo abruzzese Giampaolo Arduini che spinse L‘Aquila Calcio 1927 a lasciare il “Tommaso Fattori”. L‘esordio nel nuovo stadio risale a domenica 4 settembre 2016, prima giornata del girone G del campionato di serie D, L‘Aquila sfidò il Monterosi 1-1 (alla rete dell’ospite Fanasca al 9′, rispose al 31′ Minicleri su rigore) davanti a 1.500 spettatori.
E qui, tra tifosi e Bar Racing fu amore a prima vista con buona pace degli altri locali delle vicinanze. Vuoi acquistare il biglietto di una gara interna o esterna? Devi andare da Stefy, non si scappa! Il locale è un riferimento per gli adulti, ma anche per i bambini, che facendo una sosta al bar, imparano a conoscere la passione per squadra e città. La domenica mattina, prima di una trasferta o di una gara casalinga dei rossoblù, non si può fare a meno di ritrovarsi tutti insieme al bar dei gestori, i coniugi Stefania Gioia (è lei Stefy) e Stefano Vivola, soprannominato “Capitano”, che elle ultime stagioni è diventato anche un dirigente della società.
Un cappuccino, un cornetto, un aperitivo ma anche birre e poi a provare i cori da stadio. Conclusa la partita, tra una birra e un’altra, si commenta l‘andamento dell’incontro e qualche errore arbitrale (anche quest’anno non sono mancati, anche se la serie D è arrivata per tempo). Oltre al bar, il locale ospita una bella sala accogliente per degustare ottimi piatti. Sono diversi i sostenitori rossoblù, che prima di una sfida casalinga del sodalizio dei presidenti Massimiliano Barberio e Salvatore Di Giovanni, fanno il pre-partita pranzando al bar. “Stefy” rifocilla anche i giocatori dell’Aquila che spesso, prima di una seduta di allenamento, vanno da lei a pranzo e poi a cena. “Sono ragazzi straordinari specialmente quest’anno e non solo perché hanno conquistato la vittoria del campionato – dice Stefy -. In cucina ci metto tanto amore e grande passione: loro si meritano tanto”.
Il bar è stato utilizzato dagli appassionati del calcio rossoblù anche per alcune conferenze stampa, prima che i Red Blue Eagles L‘Aquila 1978, insieme a tutta la tifoseria, prendessero la gestione del club, ricostruendo i pezzi di una società che ora, senza debiti, torna a respirare il calcio di serie D.
Non sarà facile dimenticare il ritorno dal comunale “Manfredo Profeta” di San Benedetto dei Marsi, domenica 26 marzo, dopo la vittoria dell’Aquila 3-2 (gol rossoblù di Nicolò Corticchia, Nicola Santirocco e Jonathan Alberto Alessandro) ai danni del Capistrello che ha decretato, con tre turni di anticipo dalla conclusione della stagione regolare, il salto di categoria. Il pullman, che riportava la squadra dalla Marsica all’Aquila, ha fatto sosta proprio davanti al Bar Racing & Tutti Qui da Stefy, dove tanti tifosi si sono dati appuntamento per aspettare gli “eroi” della promozione nella vecchia Quarta serie, dopo cinque anni di purgatorio ripartendo dalla Prima Categoria. Fumogeni di colore rossoblù, canti e inni e scoppi di petardi, per brindare alla serie D.
Oltre alla squadra maschile, per L‘Aquila 1927 la stagione 2022-2023 è da incorniciare, perché è arrivata un’altra promozione, quella della formazione femminile in serie C. Le rossoblù hanno esultato pure per aver ottenuto la Coppa Italia Abruzzo. La relativa festa non poteva che essere da Stefy.
DOVEROSA POSTILLA
Nei peggiori bar è una serie semiseria che, sin dal titolo, con sincera ironia racconta luoghi apprezzabili per la loro naturalezza, non è e non vuole in alcun modo essere oltraggiosa o offensiva ma, anzi, mira ad esaltare l’autenticità intrinseca di locali che sono spesso fuori dai circuiti più in, ma allo stesso modo capaci di essere punto di riferimento per le comunità.
di Stefano Castellani e Fabio Iuliano – fonte: Virtuquotidiane.it