L’Aquila, dalle macerie alla città dei giovani
18 Febbraio 2023 Condividi

L’Aquila, dalle macerie alla città dei giovani

Una città, quella dell’Aquila, al servizio dei giovani nel campo del lavoro, dello sport, della formazione e del volontariato. Un “Villaggio della Gioventù” nelle parole e nell’ottica del ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi, che ieri ha effettuato un sopralluogo nelle aree di riferimento per il Centro di formazione Scu (Servizio civile universale), il cui sviluppo è atteso a partire sin dai prossimi mesi. Non solo, insieme al primo cittadino Pierluigi Biondi, il ministro ha annunciato la scelta dell’Aquila come sede del progetto “Rete” attraverso il quale verranno veicolate formazione e opportunità lavorative.

LA VISITA NEL PROGETTO CASE Abodi ha visitato alcuni alloggi del complesso di Paganica del Progetto Case ristrutturati e destinati ad accogliere i giovani volontari che animeranno il centro Scu. La visita ha incluso anche la sede provvisoria dello Scu, in un appartamento messo a disposizione dal Comune in centro storico in piazza San Silvestro, in attesa che vengano completati i lavori al Progetto Case di Sant’Antonio, in cui verrà localizzata la sede definitiva. Il ministro è stato accompagnato anche dal deputato Fabio Roscani e dal senatore Etelwardo Sigismondi, da Michele Scicioli, capo dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale, e una delegazione di dirigenti, dal titolare dell’Ufficio speciale per la ricostruzione dell’Aquila (Usra) Salvatore Provenzano, dagli assessori a Patrimonio e Politiche giovanili, rispettivamente Vito Colonna ed Ersilia Lancia, da dirigenti e funzionari dell’ente comunale. Presenti anche il prefetto Cinzia Torraco e il questore Enrico De Simone.

LA SCUOLA La dotazione complessiva per il Centro di formazione è di 60 milioni di euro, a valere sulle risorse del Piano complementare per le aree colpite dal sisma 2009/2016-17, e a regime potrà accogliere fino a 2.500 volontari provenienti da tutta Italia, che verranno ospitati in vari quartieri del Progetto Case, che sono al centro di una importante operazione di valorizzazione e rifunzionalizzazione dopo aver assolto all’obiettivo primario per cui furono costruiti, ovvero dare ospitalità alla popolazione terremotata. Entro la fine di aprile i primi cento alloggi saranno disponibili per accogliere ragazzi e formatori.

«IL RIPRISTINO DELLA SPERANZA» Un impegno condiviso da governo, istituzioni e amministrazione comunale. «Assistiamo», ha detto il ministro, «al ripristino della speranza e la generazione di fiducia grazie alla collaborazione delle istituzioni a tutti i livelli, da quella nazionale a quella del territorio, testimoniate oggi dalla presenza, insieme al sindaco Biondi e le massime autorità locali. Al di là poi delle logiche della politica, delle maggioranze e delle opposizioni, si avverte il senso della solidarietà comune e, quando c’è questo tipo di stato d’animo, ci si predispone al superamento di qualsiasi difficoltà». L’Aquila quindi come modello anche per l’Italia, grazie alla capacità di superare insieme i momenti di difficoltà.

LA “RETE” Abodi ha poi lasciato che fosse il sindaco ad annunciare la creazione all’Aquila del settimo hub nell’ambito del progetto “Rete”, dedicato a supportare i giovani nel passaggio dal mondo della formazione e dell’istruzione a quello del lavoro, con iniziative finalizzate al rafforzamento della vocazione imprenditoriale e delle competenze dei ragazzi, agendo sulla formazione e lavorando con aziende, realtà private e pubbliche, enti di formazione. Le sedi degli altri hub sono Novara, Verona, Brindisi, Salerno, Nuoro e un’altra verrà individuata in Sicilia.
«Una città e una comunità hanno un pieno significato se si forniscono opportunità ai giovani», ha detto il primo cittadino. «Il tema delle competenze e della capacità di garantire nuove figure professionali necessarie al mercato del lavoro è di stretta attualità. L’Aquila entrerà nel progetto “Rete”: un’iniziativa per favorire l’incrocio tra domanda e offerta di lavoro e consentirà ai nostri ragazzi di formarsi, anche all’estero, di acquisire nuove professionalità e soddisfare le esigenze produttive delle aziende del territorio. Un grande progetto».

di Fabio Iuliano – fonte: il Centro