Sul palco di Pineto, Ditonellapiaga
Tra gli ospiti più attesi al Parco della Pace di Pineto, Margherita Carducci, in arte Ditonellapiaga, si candida come madrina del Primavolta Festival, rassegna dedicata al pop e alla musica indipendente. Sul palco, da questo pomeriggio anche Cichella, Brody, A Gang of Three, Claudym. Mentre nella serata inaugurale si sono esibiti Sangi e Giancane, tra gli altri. Dopo Sanremo, il disco di Platino per Chimica (con Donatella Rettore), il successo del nuovo singolo estivo Disco (I Love It) e la straordinaria vittoria della Targa Tenco 2022 per la sezione Opera prima, Ditonellapiaga continua il suo trionfo in giro per l’Italia. Sul palco porterà i brani del suo acclamato album d’esordio Camouflage, accompagnata da Benjamin Ventura al piano e synth, Alessandro Casagni alla batteria e Adriano Matcovich al basso e moog. Camouflage è il perfetto autoritratto di un’artista in grado di vestire i panni di icona urban, “femme fatale” di un film noir ma anche ragazza della porta accanto. Tredici brani – tra soul e r’n’b, frenetici ritmi latin e virate psichedeliche, pop e sonorità elettroniche – che costituiscono un caleidoscopio di emozioni, amori, ricordi, paure e insicurezze, sogni e aspirazioni, delusioni e rinascite. L’ironia convive con la malinconia spesso struggente. Il talento di Ditonellapiaga le consente di stare a proprio agio sia sul palco di un night club newyorkese sia su quello di un grande festival pop. E se c’è anche da rappare, non si tira indietro.
Margherita, che tipo di concerto porta sul palco di Pineto?
Sicuramente un live molto energico, riproporrò i brani del mio disco Camouflage accompagnata da Benjamin Ventura al piano e synth, Alessandro Casagni alla batteria e Adriano Matcovich al basso e moog. Ci sarà da divertirsi, far scoprire la mia musica.
Restando in Abruzzo, che esperienza è stata il Pinewood all’Aquila?
Bellissima ed esaltante, questo è stato un anno davvero fortunato per me, in cui ho avuto la possibilità di fare tantissimi live tra cui quello del Pinewood, vedere la gente ballare e cantare i miei pezzi a squarcia gola è davvero un’emozione grandissima.
A proposito di Pinewood, tra i protagonisti dello scorso anno c’era Fulminacci, con cui ha portato avanti una collaborazione. come si trova a lavorarci insieme?
Stimo moltissimo Filippo e collaborare con lui è stata una bellissima esperienza, abbiamo scritto insieme Non ti perdo mai, lui il ritornello e io le strofe. È un brano che rappresenta la mia maturità emotiva, lui ha saputo cogliere subito quello che volevo esprimere, prima ancora che lo dicessi.
Cosa le ha lasciato la collaborazione con Donatella Rettore?
Lavorare con Donatella è stato molto stimolante, siamo molto diverse, lei è come una scheggia impazzita, io sono più precisina, per questo credo che ci completassimo. Umanamente è stato un rapporto molto profondo, lei è una persona dolcissima. L’insegnamento che ho imparato da lei è quello di lasciarsi andare sul palco.
Che valore dà alla parola camouflage?
Il titolo dell’album rispecchia il mio essere trasformista, per me non si tratta di sapersi nascondere, ma di sapersi amalgamare a ciò che è intorno, proprio come fa il camaleonte che rimane sempre ben visibile adattandosi all’ecosistema. Già dal titolo infatti si capisce l’intenzione del disco. Questo perché l’album è composto da canzoni abbastanza diverse tra loro, ci sono brani più profondi e sentimentali, altri più leggeri e più ritmati. In alcuni racconto esperienze o suggestioni personali come in Come fai, in altre come Repito interpreto un personaggio.