Setak: “Faceme alestalé, m’arcummanne!”
«All’indomani della nostra data a Francavilla, questo ragazzo suona a Pescara. Andatelo a sentire perché fa delle canzoni bellissime». In primo piano, nella storia di Instagram la voce e il volto di Tommaso Paradiso. Poco più dietro, il “ragazzo” in questione: Nicola Pomponi, meglio conosciuto come Setak. Domani sera, ore 21.30, al porto Turistico, 8 mesi dopo il concerto al teatro Massimo, il cantautore pennese torna a suonare nel capoluogo adriatico. In questo viaggio, caratterizzato dalla sua inconfondibile cifra stilistica fatta di sintesi musicale tra diversi suoni e ritmi provenienti da tutto il mondo, Setak proporrà i brani dei suoi due album, Alestalé (2021) e Blusanza (2019), ossia blues e transumanza, sentimento e appartenenza.
Canzoni che riportano uno spaccato dei nostri giorni e che raccontano di relazioni, di riscatto sociale e tradizione, di capri espiatori e inutili violenze. Ballate introspettive che Setak riempie con la sua voce piena e riconoscibile, quasi sussurrata. Per l’occasione Setak sarà accompagnato dalla band composta da Fabrizio Cesare (basso e tastiere), Nazareno Pomponi (tastiere), Emanuele Carulli (chitarre), Valerio Pompei (batteria) e Morgan Fascioli (percussioni). Sul palco anche ospiti speciali: Emanuele Colandrea, Angelo e Alessandro Trabace, Marco Scipione, Umberto Palazzo, Mario D’Alfonso e Mimmo Locasciulli. Con quest’ultimo ha collaborato a lungo, registrando capolavori come Lu juste arvé. Una canzone sul lascito spirituale che i padri tramandano ai figli. I due cantautori sono entrambi originari di Penne e li lega una grande amicizia, oltre alla comune passione per la musica. «Non vedo l’ora di tornare in concerto a Pescara», assicura Setak. «Nonostante viva fuori regione da anni questi luoghi rimangono la mia casa. Per me ogni concerto è un’esperienza senza rete, puoi riuscire malissimo o, al contrario, andare in maniera esaltante nella direzione giusta. Si tratta di un’incognita che voglio sempre affrontare perché l’imprevedibilità di un concerto per me è la sua essenza». Stasera intanto, c’è una nuova tappa del tour di Tommaso Paradiso, di cui Setak è chitarrista. L’appuntamento del Tommy Summer Tour è alle 21.30, sul Lungomare Tosti di Francavilla per l’ultima serata dello Shock Wave Festival.
Che effetto fa dividere il palco con Tommaso Paradiso?
Un’esperienza stimolante. Le nostre atmosfere musicali sono diverse ma con lui lavoro bene perché percepisco che si fida di me e del mio gusto stilistico. E poi sul palco ci si diverte. L’altra sera a Forte dei Marmi stavamo quasi scendendo dal palco perché non riuscivamo a smettere di ridere. Certo, la collaborazione con lui è ben impegnativa, visto che da una decina di date nei palazzetti si è arrivati, tra rinvii e recuperi, a un tour estivo di 40.
Che tipo di live ha preparato per Estatica?
Sarà una festa, con ospiti in gamba. Penso al giovane cantautore romano Emanuele Colandrea, ad esempio, i cui pezzi sono molto interessanti. Provo – se me la sento – a mettere in scaletta alcuni brani nuovi inediti e non ancora registrati, per scombinare le carte, stimolare e, si spera, sorprendere. La bellissima location in cui si terrà il concerto farà il resto.
Le sue canzoni combinano il dialetto abruzzese con la sperimentazione.
Le mie sono canzoni a “fondo perduto”, scritte per il piacere di farlo, senza costruzioni industriali. Per promuovere questo cercavo un’immagine genuina e l’ho trovata in uno scatto della mia compagna che mi ritrae in bagno col figlio Nino, nome antico e moderno allo stesso tempo. Al mio pubblico dico “faceme alestalé, m’arcummanne!”.
di Fabio Iuliano – fonte: il Centro