Il Movimento celestiniano celebra la Pasqua ucraina
Dieci anni fa gli spazi antistanti la chiesa di San Bernardino a piazza d’Armi avevano ospitato un tendone provvisorio per il Ramadan, un gesto di apertura da parte del Movimento celestiniano nei confronti delle comunità islamiche in città. Quest’anno l’arrivo di numerosi profughi dall’Ucraina ha spinto la comunità che fa riferimento a padre Quirino Salomone a un nuovo atto simbolico nel segno dell’ecumenismo. «I locali della chiesa», spiega il coordinatore del Movimento celestiniano, Paolo Giorgi, «saranno a disposizione per i riti della Pasqua ortodossa, sia per andare incontro ai fedeli della Chiesa serba, sia a beneficio delle tante famiglie che sono arrivate o che stanno arrivando in questi giorni dall’Ucraina». Analogamente a quella cattolica, la Pasqua ortodossa celebra la resurrezione di Cristo. Tuttavia, il riferimento è al calendario giuliano e non a quello gregoriano che non sempre coincidono. Sia per gli ortodossi sia per i cattolici, la Pasqua cade la domenica successiva alla prima luna piena dall’equinozio di primavera, ma l’utilizzo di calendari differenti fa sì che quest’anno, ad esempio, la festa ortodossa venga celebrata esattamente una settimana dopo, domenica 24. Ci saranno due riti differenti, con quello dedicato alla comunità serbo-bosniaca che anticiperà di qualche ora quello riservato gli ucraini. L’unica chiesa ortodossa sul territorio ha sede nella piccolissima frazione di Teora a Barete, un locale di pochi metri quadri in una zona non facilissima da raggiungere, specie per chi non ha mezzi privati.
LA PASQUA UCRAINA. La Pasqua ortodossa è una delle più importanti festività dell’Ucraina ed è ricca di tradizioni. La parola Pasqua in ucraino è Velikden, che significa grande giorno in cui ci si saluta con le parole «Kristos Voskres» (Cristo è risorto). Il cibo è una parte importante delle celebrazioni e viene preparato in questi giorni, anche nelle strutture che provvisoriamente stanno ospitando le famiglie sfollate. Tra queste, l’ex albergo dismesso utilizzato dal Movimento celestiniano nei pressi di Stiffe. I piatti che predominano la scena sono principalmente tre: paska, krashanky e pysanka. La paska è un dolce cilindrico che viene realizzato con farina di grano e adornato in cima con glassa e decorazioni. Krashanky e pysanka sono delle uova che vengono dipinte.
GLI OSPITI. Permangono le difficoltà per molte famiglie ucraine presenti sul territorio, a fronte di una grande disponibilità di alloggi antisismici. Alcuni Comuni dell’Aquilano continuano a mobilitarsi. Tra questi anche Navelli, dove bambini e ragazzi stanno progressivamente ottenendo un inserimento a scuola, a seconda delle esigenze educative e didattiche.
SIT-IN PER LA PACE. Nell’ormai consueto appuntamento del giovedì sera ai Quattro Cantoni, promosso dalla galassia pacifista, anche i pensieri dei più piccoli sono stati esposti e letti ad alta voce.
IL LIBRO. Mercoledì, alle 18.15, nella libreria Colacchi di corso Vittorio Emanuele II, Mara Morini terrà un intervento dal titolo: “La guerra russo-ucraina e l’ordine globale”. «La Russia di Putin», spiegano gli organizzatori, «è determinata a raggiungere diversi e ambiziosi obiettivi. Sul piano domestico il presidente Putin intende mantenere ordine e stabilità politica per affrontare le prossime elezioni presidenziali del 2024, dimostrando di avere “riunificato” l’impero russo. A livello internazionale Putin vuole ridefinire gli assetti dell’ordine internazionale, sfidando l’egemonia degli Stati Uniti in una “guerra di valori” tra l’Occidente e l’Oriente per affermare uno scenario multipolare».
di Fabio Iuliano – fonte: il Centro
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