Gli alberghi e le variabili delle varianti
5 Gennaio 2022 Condividi

Gli alberghi e le variabili delle varianti

È bastata una manciata di giorni per stravolgere piani e programmi delle strutture ricettive che all’inizio del mese di dicembre avevano registrato numeri importanti dal punto di vista delle prenotazioni, con ottime prospettive per tutto l’arco delle vacanze di Natale. Poi l’impennata di contagi, i decreti con le nuove restrizioni e la cosiddetta “infodemia” a scoraggiare molti. Non solo, i protocolli tra quarantene e auto-isolamento hanno costretto molte persone a restare a casa, con un numero molto alto di cancellazioni last-minute.

«Ho preferito rinunciare al veglione di Capodanno», ribadisce Giorgio Carissimi che già nei giorni scorsi aveva spiegato al Centro la sua scelta di chiudere il ristorante Giorgione il 31 dicembre, «una o due tavolate ci hanno disdetto all’ultimo momento perché in molti erano impossibilitati a uscire di casa. Questa situazione ha avuto ripercussioni anche sulla struttura che gestisco, l’hotel L’Aquila». Una situazione delicata, registrata anche in vari paesi del comprensorio come Santo Stefano di Sessanio. «Nei prossimi giorni le prenotazioni si contano sulle dita di una mano. Poi nulla all’orizzonte», prosegue, «la mia attività dà da vivere a 18 persone, per cui pago regolarmente tasse e questo a fronte di uno Stato che non sa assicurare a noi operatori delle misure a tutela o dei risarcimenti adeguati a compensazione per questi momenti difficili».

«Da due anni a questa parte, l’estate rappresenta un momento felice», valuta Roberto Laglia, direttore dell’hotel Federico II, «quest’anno abbiamo registrato una lunga coda in autunno. Dopo Natale, però, le cose sono precipitate vista anche l’assenza di eventi significativi in città o nelle vicine montagne». Altro fattore significativo, la cancellazione della tradizionale fiera dell’Epifania. «Avremmo avuto quasi tutte le camere occupate», conferma Laglia.

Situazione ben diversa a Fonte Cerreto, meta gettonatissima negli ultimi giorni grazie anche alle temperature elevate che hanno spinto molti a sciare a Campo Imperatore. «Questa zona è stata presa d’assalto», dichiara Ivan Guetti del ristorante La Villetta, «anche se risentiamo molto della carenza di servizi, da e per le piste da sci. Ci vuole troppo tempo per prendere la funivia e le prenotazioni online non permettono di saltare la fila». Tutto questo, senza dimenticare i problemi relativi ai parcheggi. «Nonostante queste premesse e le difficoltà della situazione», valuta Mattia Sant’Angelo del vicino hotel Cristallo, «registriamo una gran voglia da parte della gente di tuffarsi in questo scenario». Insieme a Giancarlo Miele, Sant’Angelo ha preso da poco la gestione dell’hotel. «Non è facile vendere dei pacchetti proprio in questo periodo, ma lo stiamo facendo», sottolinea Sant’Angelo, «peraltro, queste alte temperature ci hanno un po’ aiutato in quanto molti sciatori che avrebbero prenotato in comprensori vicini, penso a Prati di Tivo o Sarnano (Macerata), sono arrivati qui».

di Fabio Iuliano – fonte: il Centro