Marco Bocci è “Lo Zingaro”: io e Senna legati dal destino
Tre repliche in Abruzzo per “Lo Zingaro” di Marco Bocci che stasera è in scena a Montorio al Vomano nell’ambito della kermesse Gran Sasso Live e domani 20 gosto a Massa d’Albe, per l’appuntamento conclusivo della terza edizione di Alba Off all’anfiteatro romano di Alba Fucens. La rassegna teatrale indipendente organizzata dal Teatro Off Limits di Avezzano e dalla compagnia Teatranti tra Tanti vede in campo i direttori artistici Antonio Pellegrini e Alessandro Martorelli. Infine, Bocci tornerà il 4 settembre al Cenacolo di Francavilla.
In un monologo emotivo ed appassionante, l’attore racconta la storia esemplare di un pilota di auto sconosciuto, definito enigmaticamente “Lo Zingaro”. Il suo destino si rivelerà indissolubilmente legato ad un mito della Formula 1: Ayrton Senna. Ricostruendo in parallelo la vicenda personale dello Zingaro e quella di Senna, il racconto rintraccia coincidenze, premonizioni, intuizioni che quasi segnano il destino dello Zingaro. Il primo incontro con Senna, il primo Gran premio visto dalla pista, il rapporto con il padre, il primo go-kart, la scelta di correre, il legame profondo con la famiglia e il desiderio di crearne una propria dopo il divertente incontro con la moglie. E ancora Senna, Senna ovunque.
Senna è davanti agli occhi dello Zingaro ad ogni curva, in ogni scelta. Lo Zingaro cerca sé stesso attraverso un legame quasi ossessivo con il grande campione brasiliano morto ad Imola nel 1994. Un monologo che nasce dalla voglia dell’attore di tornare in teatro e dare valore a un luogo penalizzato dalle tante restrizioni di questi ultimi mesi. «Metto in scena un personaggio che evoco in terza persona, ma la cui storia sconfina palesemente nel mio vissuto», ammette Bocci, 43 anni, «in un gioco che unisce due personaggi legati da un destino: quello di un incidente automobilistico.
Uno schianto tolse la vita ad Ayrton Senna, un altro mi salvò la vita». L’attore celebre per aver partecipato a diverse fiction di successo, come Romanzo Criminale e Squadra Antimafia, è da sempre appassionato di auto. Bocci era sugli spalti a Imola il primo maggio del 1994, giorno dell’incidente fatale al pilota brasiliano. Esattamente 24 anni dopo, il primo maggio 2018, ebbe lui stesso un incidente durante una gara di Bmw nell’autodromo di Magione in Umbria.
Un episodio che si è rivelato provvidenziale avendogli dato la possibilità di scoprire una grave malattia al cervello che altrimenti l’avrebbe con tutta probabilità ucciso. In questo modo invece ha potuto curarsi: «L’assurdità è che avevo la sensazione che mi raccontassero un film di cui ero protagonista, ma non avevo coscienza di averlo mai girato», si è trovato a dire. «Ero uno spettatore che assisteva a un storia di cui ero il personaggio principale».
E questa storia ha ispirato il lavoro teatrale che parte dal tragico weekend di Imola che costò anche la vita a Roland Ratzenberger e vide Rubens Barrichello coinvolto in un drammatico schianto.
Così che Senna si ritrovò quasi protagonista di una tragedia annunciata. «Era il mio mito fin dall’infanzia», ricorda Bocci, «e la serie di coincidenze dei rispettivi vissuti, così come le suggestioni che si sviluppano quando si ammira un grandissimo pilota come lui, mi hanno condotto a instaurare un legame emotivo forte». A fine settembre, Bocci tornerà in tv nel ruolo di cardiochirurgo con la fiction “Fino all’ultimo battito”. In lavorazione l’atteso film di Alessio Liguori “The Boat”, un thriller italiano sul mare di Sorrento.
di Fabio Iuliano – fonte: il Centro
Foto: Giada Di Blasio