Palestre e piscine, la difficile ripartenza
Barre laterali. Parallele. Rialzi per esercizi a corpo libero, come ad esempio lo squat. Lattine in alluminio riempite di sabbia per fare peso. Pull up, ossia barra singola per trazioni, oppure monkey bar. Il bel restyling del parco del Castello dell’Aquila ha ridato linfa al percorso benessere, con tanto di area attrezzata per il fitness, unico avamposto in città per mesi, per fare un minimo di work-out. Le cose sono cambiate nelle ultime settimane, grazie al progressivo riallestimento degli spazi esterni delle palestre e dei centri sportivi che si sono anche organizzati per fare corsi di gruppo nei parchi. L’ultimo decreto Riaperture consente uno step in più: anticipata al 24 maggio (lunedì prossimo) rispetto al primo giugno, la riapertura delle palestre anche nei locali interni. Resta congelata, invece, la situazione delle piscine al chiuso, dei centri natatori e dei centri benessere che potranno riaprire solo a luglio.
PALESTRE. Antonio Cicolani ha utilizzato questi mesi di stop imposto dai vari Dpcm per trasferire la sua Olympus Club nella zona industriale di Pile al posto del ristorante cinese “Il Grande impero”. «La gente sta tornando a frequentare la palestra e prende confidenza con le macchine», spiega, «non sono stati mesi facili ma ci stiamo organizzando in modo da permettere di scegliere se fare allenamento dentro o fuori». Dallo stesso lato della città anche lo Sporting Center i cui soci stanno lavorando per il riallestimento delle sale interne, in un nuovo asset che comunque esclude per il momento le stanze più piccole, dove il ricambio d’aria è più difficile. Restano a disposizione la sala macchine e quella dedicata ai corsi. «Negli ultimi mesi», spiega Andrea De Santis, «abbiamo svolto anche attività di gruppo all’esterno, nella vicina aria di piazza d’Armi, oppure online. Ma queste cose lasciano il tempo che trovano. Finalmente intravediamo la luce, anche perché non potremmo permetterci un altro stop». La palestra fa capo alla madre di Andrea, Alfonsina Scimia, e offre anche sessioni di spinning con Andrea Balloni. Tra i soci anche Francesco Giuliani. Nella sua palestra Vivinforma American Gym, in viale della Croce Rossa, Adriano Garcia ha allestito alcune tensostrutture prese in affitto per questo periodo di incertezza. «Poi le toglierò, quando cadranno le restrizioni», sottolinea. Al momento, gli spogliatoi sono a disposizione ma non si può fare la doccia. Ispirato alla tradizione statunitense, il centro abbina ai macchinari esclusivamente made in Usa a integratori alimentari specifici per chi fa sport.
#SALVIAMOLEPISCINE. Situazione disastrosa dal punto di vista delle piscine. La piscina comunale Ondina Valla resta chiusa al pubblico anche se continua a ospitare allenamenti e gare degli agonisti, anche da fuori provincia, visto che i principali impianti abruzzesi restano chiusi. All’esterno lo slogan lanciato dalla Federnuoto #Salviamolepiscine. «Da ottobre a dicembre siamo stati fermi», rimarca Gianni Benevieri, presidente della Rari Nantes, «poi abbiamo ricominciato solo con l’agonismo. Ma i nostri macchinari e impianti non si sono mai fermati, perché non puoi chiudere e riaprire con un clic di interruttore. In questi mesi abbiamo accumulato un passivo di oltre 150mila euro. La scienza sembra dirci che la piscina è un luogo sicuro. Perché questa disparità di trattamento con le palestre? Non so quanto andremo avanti». Alcune piscine, come Pianeta Acqua, hanno fatto degli investimenti importanti per nuovi impianti di areazione. Ma se il via libera non arriva è tutto inutile. Come è inutile parlare di piscine all’aperto in questo periodo all’Aquila.
ALTRI CENTRI. In eterna avanscoperta altri centri sportivi, come l’area sporti di Monticchio. «Importante quantomeno», evidenzia Danilo Valloni, «il coprifuoco esteso alle 23 così chi lavora potrà frequentare nelle ore serali». Il Nuovo basket aquilano continua a registrare iscrizioni anche grazie alla possibilità di lavorare all’esterno. «Abbiamo giocato tante partite agonistiche a porte chiuse», sottolinea Elisabetta Larocchia, «lasciando al pubblico solo delle dirette Facebook».