14 Aprile 2021 Condividi

Massimo Cuttitta e Marco Bollesan, si spegne la mischia

«Prima Mouse, poi Bollesan. È morta la mischia». È il giornalista Christian Marchetti a tracciare una prima linea immaginaria, fatta di due nomi importanti per la palla ovale azzurra. Alla scomparsa di Massimo Cuttitta, venuto a mancare per Covid a 54 anni, si aggiunge dunque quella di Marco Bollesan, altra leggenda della palla ovale italiana. Era stato 47 volte azzurro, 34 volte capitano della nazionale, commissario tecnico alla prima Rugby World Cup del 1987, team manager nelle rassegne iridate del 2003 e del 2007, fondatore delle Zebre nella loro forma originaria di invitational club italiano. Unico rugbista inserito dal Coni nella Walk of Fame a ridosso dello stadio olimpico. Sono tanti i messaggi di cordoglio per entrambi. Cuttitta, pilone originario di Latina, scomparso domenica all’ospedale di Albano (Roma), è stato uno degli uomini-simbolo della Nazionale del ct Georges Coste che, negli anni ‘90, fece guadagnare all’Italia un posto nel torneo che divenne il Sei Nazioni. La sua storia lo portò in Sudafrica dove aveva cominciato a giocare a rugby, e in Nazionale collezionò 70 presenze tra il ‘90 e il 2000, prendendo parte ai Mondiali del ‘91 e del ‘95. Assieme al gemello Marcello giocò il match della storica vittoria dell’Italia sulla Francia nella finale della Coppa Fira nel ‘97 a Grenoble.

Da giocatore aveva indossato le maglie di L’Aquila, Amatori Calvisano, Milan (con cui aveva vinto 4 scudetti), degli Harlequins londinesi e del Rugby Roma. Aveva poi lavorato come tecnico negli staff delle nazionali di Scozia, Canada, Romania e Portogallo. Proprio dalla federazione scozzese è arrivato un messaggio di saluto. Appena venerdì, sempre all’ospedale di Albano, era morta la madre Nunzia. Numerose le reazioni dentro e fuori il mondo del rugby. «Grazie Massimo per avermi passato il testimone con la maglia numero 1, per avermi consigliato sempre con gentilezza come gestire i momenti difficili in mischia e non solo», sono le parole di Andrea Lo Cicero, altro ex giocatore neroverde e azzurro, «questa tua mischia non era prevista». Anche il presidente del Coni Giovanni Malagò ha voluto omaggiare Cuttitta.

«Il rugby è stato la tua vita», ha scritto, «l’azzurro il suo orgoglioso tratto cromatico». Sia la Polisportiva L’Aquila Rugby, sia l’Asd L’Aquila Rugby hanno salutato la famiglia del giocatore che aveva indossato la maglia neroverde dall’85 all’88 per poi tornare nel capoluogo come tecnico nel 2016. Cordoglio anche del sindaco Pierluigi Biondi. «Ci lascia un personaggio che ha dato lustro al rugby italiano e internazionale, molto legato all’Aquila che oggi piange uno dei suoi figli acquisiti grazie allo sport. Ai fratelli Marcello e Michele, già provati per la recente scomparsa della madre, al papà Carlo, ai famigliari tutti, agli amici e alla grande famiglia della palla ovale azzurra porgo sincere condoglianze». Alle sue parole si sono aggiunte quelle dell’assessore regionale Guido Liris: «Resterà sempre vivo il ricordo di una persona forte, tenace, indomita, coraggiosa, gentile». Anche la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni ha ricordato “Mouse” su Facebook. «Ci ha lasciati a 54 anni Massimo Cutitta, simbolo del rugby italiano e tra i protagonisti della storica vittoria della nostra Nazione a Grenoble contro la Francia. Una grave perdita per ’Italia e per il nostro sport. Riposa in pace campione». I funerali oggi alle 16.30 ad Anzio.

di Fabio Iuliano – fonte: il Centro